Da questa mattina ha aperto il Ponte di Grattacoppa. Un’opera vitale per la viabilità delle località a nord di Ravenna. Nel mese di luglio sono previsti altre lavorazioni senza interruzione della circolazione.
La speranza
«Speriamo sia l’apertura definitiva – si augura Emily Tassinari, una delle voci più presenti in questi anni nel tenere le fila della vicenda -. È una notizia che fa mettere da parte i rancori. Non dimentichiamo che per noi residenti sono aumentate le spese per il carburante del triplo rispetto e non sono stati concessi ristori. Ma noi apparteniamo a una cultura famosa per essere resiliente alle avversità della vita». Non è andata meglio alle attività economiche e commerciali che hanno visto crollare le vendite. «La ferramenta di Laura e Franco – ricorda Emily – è l’attività più colpita di Torri. Hanno avuto lunghi periodi senza vedere clienti come i negozi dei vecchi film nella città fantasma, e non è andata molto meglio alle attività di Savarna. Ma ora vogliamo mettere tutto da parte e tornare ad usare questo piccolo ponte strategico per il quale i lavori sono durati due anni e mezzo».
I resistenti
Per il birrificio dell’Icb – Italian Craft Brewery della famiglia Delise di Torri l’attesa è stata lunga. Giuseppe, il senior dell’azienda ricorda la scomparsa dei clienti locali, abituati a rifornirsi nella rivendita aziendale. «Se riapre il ponte torneranno i clienti di Sant’Alberto e Savarna che in questi anni erano costretti a fare 30 km preferendo così altre soluzioni. Prima c’è stata la pandemia con la chiusura della rivendita, poi il cantiere; in questo modo abbiamo perso il 98% delle vendite. Abbiamo resistito grazie alla rete commerciale, ma abbiamo perso la frequentazione delle persone. Con l’estate le nostre aspettative sono di nuovo rosee dopo mesi di incertezze sulle date. L’apertura avviene in un momento in cui siamo impegnati nelle feste in provincia ma tra qualche settimana organizzeremo di certo qualche evento, ci inventeremo qualcosa per ritrovare e salutare i nostri clienti abituali che vivono nella zona».