Ravenna, piromane di auto incastrato dalle telecamere

Ravenna

RAVENNA. Qualche tovagliolino di carta e un accendino. Quanto basta per appiccare un incendio e mandare in fumo le auto parcheggiate. Tra venerdì e domenica scorsi ci ha provato due volte un 24enne originario del Ghana (A.G.I. le iniziali), regolare in Italia ma di fatto senza fissa dimora. Lo ha fatto sempre lungo la stessa strada, in via Carducci. E al secondo tentativo, nella nottata tra l’8 e il 9 febbraio, ci è riuscito. I vigili del fuoco, pur mettendo in sicurezza l’area spegnendo il rogo divampato attorno all’1.45 di notte, hanno potuto fare ben poco per salvare la Toyota C-HR. Il veicolo ibrido è stato completamente divorato dalle fiamme. Evidenti fin dai primi istanti i segni di una matrice dolosa, che mercoledì hanno portato gli uomini della squadra Mobile all’arresto dello straniero. Comparando diverse telecamere di sorveglianza pubbliche e private presenti in zona, gli agenti lo hanno identificato, rintracciandolo nella serata in via Renato Serra mentre attendeva alla mensa per i poveri.

Il video del piromane

I suoi spostamenti sono stati tracciati e ricostruiti dagli inquirenti, a partire dalle immagini del rogo, appiccato posizionando la carta accanto al passaruota anteriore. Ci aveva provato anche due notti prima con una Golf. In entrambi gli episodi indossava gli stessi abiti: giaccone beige, cappuccio tirato su, scarpe chiare. Era stato ripreso mentre camminava (più corretto scrivere “barcollava”) in via Mariani pochi minuti prima dell’incendio. Poi erano state le telecamere dell’istituto scolastico “Ginanni” a inquadrarlo mentre si allontanava dirigendosi verso via Pallavicini.

Per tracciare la mappa completa era stata preziosa anche la collaborazione con la polizia locale, che aveva fornito altre immagini utili a fugare eventuali dubbi sulla sua identità. Da qui si è arrivati a dedurre che la mano dei due incendi era senz’ombra di dubbio la stessa.

Quando gli uomini della Mobile lo hanno fermato nei pressi della mensa per non abbienti, gli hanno trovato addosso altri 11 tovaglioli e un accendino. Hanno verificato che pur essendo in regola con il permesso di soggiorno, lo straniero era ben conosciuto dalle forze dell’ordine, tant’è che sulle proprie spalle aveva già il divieto di ritorno e di dimora nella provincia di Ravenna, dalla fine di Maggio dell’anno scorso. Del fermo è stato informato il sostituto procuratore di turno Cristina D’Aniello. Il 24enne, tutelato dall’avvocato Guido Pirazzoli, dovrà comparire davanti al giudice per l’udienza di convalida.

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