Ravenna: "Picchiata, minacciata, poi video porno davanti a nostro figlio"

Hanno convissuto, hanno lavorato insieme, e sempre insieme hanno avuto due figli; ma nemmeno una delle tre esperienze di vita è andata a buon fine. E il capolinea della relazione affettiva è divenuto il punto di partenza del processo che vede un uomo di 44 anni accusato non solo per maltrattamenti in famiglia e inosservanza degli obblighi di assistenza familiare, ma anche per corruzione di minorenne. Ed è quest’ultima contestazione mossa dall’ormai ex compagna a rendere singolare il caso approdato ieri in tribunale. Perché una volta naufragati i rapporti e avviata una causa civile per la gestione dei figli, uno di questi avrebbe iniziato a manifestare strani comportamenti: atteggiamenti espliciti, riconducibili ad atti sessuali che, secondo quanto contestato ora dalla Procura, il piccolo avrebbe riproposto in varie circostanze simulando quanto visto in compagnia del padre. Tutto nasce dalla denuncia sporta alla Polizia di Stato dalla ex compagna dell’uomo nel 2018, ora costituitasi parte civile con l’avvocato Erica Appi. Sentita ieri come teste, ha raccontato anni di vessazioni, rispondendo alle domande del vice procuratore onorario Adolfo Fabiani. Maltrattamenti fatti di strattonamenti, spintoni, insulti e minacce con parole forti, come ti faccio mettere a posto e ti faccio tagliare le gambe”. Non è mai andata al pronto soccorso per farsi refertare le asserite percosse (eccetto un episodio del 2017 che si è concluso con il risarcimento del danno e remissione della querela), perché a suo dire vittima di una prevaricazione sistematica, che si infiammava ogni qual volta l’uomo era ubriaco. Tra i fatti denunciati c’è anche l’atteggiamento che l’imputato avrebbe tenuto quando era in compagnia del figlioletto. Certi comportamenti del piccolo hanno portato gli agenti della “seconda sezione” della squadra Mobile a indagare su eventuali filmati visionati dal padre. E così, tra le carte del processo, sarebbero finiti anche link e video rintracciati nel suo computer, contenenti materiale pornografico. Accuse strumentali, controbatte la difesa, rappresentata dall’avvocato Giacomo Foschini (ieri sostituito dalla collega Alessandra Venturi), che parla di un tentativo di “alienazione parentale”. Non solo perché la denuncia sarebbe avvenuta a diversi anni di distanza dalla separazione; la parte offesa – incalza il legale dell’imputato – si sarebbe rivolta alla polizia il giorno dopo la denuncia sporta invece nei suoi confronti dall’ex compagno, nella quale la accusava di impedirgli di vedere i propri figli.

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