Ravenna, pescatore di frodo stile "Fantozzi": si ribalta in acqua nel porto

Ravenna

Nei giorni scorsi il personale militare della Guardia Costiera di Ravenna ha contestato due sanzioni amministrative ad altrettanti pescatori di frodo all’interno del porto intenti ad esercitare la raccolta di molluschi bivalvi. Ai pescatori è stata comminata una sanzione amministrativa di 1000 euro a testa, contestando la violazione delle normative nazionali per pesca in zone vietate, oltre al sequestro del prodotto ittico (con immediato rigetto in mare) che, si specifica, non può essere raccolto perché oltre al fatto che l’attività di pesca in acque portuali può rappresentare un pericolo per la sicurezza della navigazione, il prodotto stesso verrebbe consumato da ignari acquirenti senza avere i previsti requisiti di igiene.

Si ribalta in acqua

Un altro pescatore, invece, è stato deferito ai sensi dell’art. 1231 del Codice della navigazione per inosservanza di norme in materia di sicurezza della navigazione, poiché, nel tentativo di raggiungere una zona all’interno del porto di Ravenna, verosimilmente per l’esercizio della pesca non consentita, si ribaltava con il natante con altre 2 persone finendo in acqua, creando un serio pericolo innanzitutto per loro stessi. Al termine degli accertamenti è stata contestata anche una sanzione amministrativa per violazione all’Ordinanza della locale Autorità Marittima che disciplina la sicurezza della navigazione negli specchi acquei portuali.

La vigilanza e contrasto alla pesca illegale nelle acque del porto continuerà anche nei prossimi giorni non solo per assicurare la tutela della risorsa ittica, in conformità alle normative di settore nazionali e comunitarie che attribuiscono importanti prerogative in materia di vigilanza, controlli e ispezioni in materia di pesca al Corpo delle Capitanerie di porto – Guardia Costiera.

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