Ravenna. Pd contro il vicepremier: "Non si privatizzano i porti per fare soldi"

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"Vogliamo mettere subito un punto fermo e lo diremo anche alla Festa nazionale. Successivamente faremo partire una mobilitazione su questo tema. Nelle dichiarazioni di Tajani, che si sommano a quelle di Rixi sull'eventuale riforma dell'autorità di sistema portuale, non vediamo un disegno di crescita, ma solo l'idea di raccogliere soldi ovunque senza una strategia per lo sviluppo del Paese". Da Ravenna, sede di un importante porto, il Pd alza un muro all'idea di privatizzare gli scali espressa ieri dal vicepremier Antonio Tajani. Il segretario provinciale del Pd, Alessandro Barattoni, promette: "I porti hanno retto durante la fase difficile della pandemia e adesso possono rappresentare un'occasione di crescita. A idee che vanno in direzione contraria, che intendono metterli nelle mani di pochi soggetti, ci opporremo con forza". L'idea non piace affatto ("Abbiamo l'impressione che il Governo non sappia più cosa inventare per reperire le risorse per realizzare le mirabolanti promesse della campagna elettorale"), per i dem le Autorità di sistema portuali "devono rimanere un ente pubblico, non economico e finora hanno retto bene l'impatto della concorrenza. Ci contrapporremo fermamente all'ipotesi di svendere i porti, eliminando la regolazione pubblica. Quest'idea è sbagliata per lo sviluppo del paese ed è sbagliata per lo sviluppo del nostro porto che rappresenta il futuro della città e anche di tutta la regione". Privatizzare, insiste, è "un'operazione molto pericolosa" e dalla festa nazionale del Pd a Ravenna, i dem presenteranno le loro proposte sul tema frutto "del lavoro fatto in questi anni e anche della risoluzione dei nostri parlamentari in commissione Trasporti alla Camera". Il Pd chiamerà a raccolta a Ravenna anche terminalisti, armatori, servizi, tecnico nautici, forze sindacali per parlare dei progetti per lo sviluppo dei porti.

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