Ravenna, patto tra presidi e Comuni: "Salviamo le scuole nei paesi"

Ravenna

RAVENNA- «L'Amministrazione comunale nello specifico intende salvaguardare, ove possibile in relazione alle risorse di organico provinciale, il mantenimento dei plessi scolastici del forese, vista l’importanza che il servizio scolastico riveste per l’identità delle comunità territoriali». Questo è il passaggio chiave, contenuto nelle premesse, del patto per la scuola tra Comune e dirigenti scolastici. Un documento da poco approvato dalla giunta che dispiegherà i suoi effetti a partire dal prossimo anno scolastico.

La traduzione è semplice: si cercherà di salvaguardare il più possibile la formazione delle prime classi nelle frazioni dopo le difficoltà osservate negli ultimi mesi in paesi come Castiglione, Madonna dell’Albero o Borgo Montone. Il patto sottolinea la necessità di una riflessione sull’organizzazione della rete scolastica, visto «l’andamento demografico dei prossimi anni». Tuttavia resta saldo il criterio principale per la formazione delle classi: la zona di residenza degli alunni, il cosiddetto “stradario”. Come detto, la priorità del Comune è che si salvaguardino il più possibile le scuole, per cui il patto chiede che si operi «in una logica di sistema». A tal fine «assumono importanza strategica il metodo del confronto, del coordinamento e della collaborazione interistituzionale». Il richiamo qui, anche se non esplicitato, è a quanto avvenuto un anno fa a Castiglione quando il Comune scoprì con disappunto che la dirigenza aveva inviato le lettere ai genitori, senza un confronto con Palazzo Merlato, per avvisarli che non si sarebbe fatta la classe prima. Brutte sorprese che si vorrebbero evitare in futuro.

Tra i criteri inseriti nella richiesta delle domande, ne entrano un paio dettati dalla necessità del momento. Innanzitutto l’organico a disposizione della scuola. Con le difficoltà, ormai croniche, che si trovano di fronte i presidi nella formazione degli organici è necessario che, nel valutare le iscrizioni di studenti che vengono al di fuori della zona in cui è situata la scuola, sia prima valutata la disponibilità di docenti. Non è tutto: la pandemia ha evidenziato quanto siano necessarie aule spaziose, per cui anche questo criterio viene inserito nel patto per la scuola. I due criteri saranno fondamentali anche per decidere l’ammissione degli alunni anticipatari, ovvero coloro che i genitori vogliono fare entrare a scuola con un anno di anticipo. Tra le regole dettate come limite, anche quelle derivate dall’emergenza sanitaria in atto.

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