Ravenna, Passarini conferma la lista dei falsi vaccinati

Nuovo interrogatorio in Procura per il dottor Mauro Passarini, il medico di base 64enne sospettato di avere inoculato finte dosi e quantità diluite di vaccino anticovid a centinaia di persone tra pazienti regolarmente seguiti e altri soggetti che avrebbero organizzato trasferte dal Nord Italia verso il suo ambulatorio di Marina di Ravenna e il poliambulatorio bizantino appositamente per ricevere il certificato di avvenuta somministrazione del vaccino e, di conseguenza, il green pass.

Assistito dall’avvocato Carlo Benini, Passarini ha confermato le tesi già riferite in precedenza davanti al Gip Corrado Schiaretti, sostenendo quindi di non avere mai fatto nulla se non quanto gli fosse stato richiesto dai suoi pazienti o da coloro che, in autonomia, arrivavano da fuori città o fuori Regione. Passarini ha inoltre rimarcato di avere effettivamente somministrato in maniera completa e corretta le dosi di vaccino anticovid a quanti avessero manifestato la volontà di essere sottoposti al trattamento sanitario. Un aspetto, quest’ultimo, che viene considerato fondamentale dalla difesa, così come la questione relativa ai soldi che furono trovati dalla Squadra Mobile quando, nello scorso autunno, fece irruzione con un blitz nell’ambulatorio del medico. Le banconote rinvenute nelle tasche di Passarini corrispondevano a un valore di 1555 euro, ma il professionista martedì ha ribadito ancora una volta di non aver mai chiesto né ricevuto denaro in relazione alla somministrazione del vaccino.

L’inchiesta, condotta dal sostituto procuratore Angela Scorza, ha ricostruito anche l’origine dei 71 flaconi Pfizer che, dal giugno del 2021, erano stati ritirati dal medico dopo essere stati prenotati dai laboratori di Pievesestina. La quantità complessiva di siero contenuto nei flaconi poteva essere utile per ottenere da poco più di 400 a poco meno di 500 dosi: secondo le verifiche effettuate dall’Ausl sugli anticorpi dei pazienti, ad avere ricevuto realmente il vaccino sarebbe però solo una persona su sei. Diversi dei flaconi sequestrati al medico dalla Polizia sono inoltre risultati non solo inutilizzati, ma anche danneggiati perché conservati fuori dal frigorifero, e quindi ormai inefficaci.

Passarini, accusato di falso ideologico, corruzione e peculato, rimane agli arresti domiciliari, ma l’interrogatorio dell’altro ieri potrebbe segnare un passo formale verso la conclusione delle indagini preliminari.

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