Ravenna, Palazzo delle arti e dello Sport: vittoria del Comune contro l'azienda Passarelli

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 La vicenda giudiziaria sull'appalto per il Palazzo delle arti e dello sport di Ravenna si è conclusa con la vittoria del Comune e la sconfitta dell'azienda Passarelli, che aveva fatto ricorso. Il Consiglio di Stato, infatti, ha pronunciato il 6 ottobre la sentenza che mette la parola fine sul contenzioso tra il Comune e Passarelli spa, una "conferma in via definitiva la correttezza dell'operato del Comune", sottolinea l'amministrazione.

La vicenda era partita nel 2020, quando ci fu un'interdittiva antimafia da parte del Prefetto di Napoli (con conferma del Tar della Campania), nei confronti di Passarelli che precedentemente era stata designata come consorziata esecutrice dei lavori del palasport dal consorzio Research, capogruppo del raggruppamento temporaneo che si era aggiudicato dell'appalto. L'interdittiva, ricorda il Comune, ha l'effetto di limitare fortemente la capacità giuridica della società destinataria nei rapporti con la pubblica amministrazione e in particolare ai rapporti contrattuali. Quindi il consorzio Research decise di escludere la Passarelli dalla compagine consortile e di far subentrare un'altra impresa. Il contenzioso si era aperto dopo l'accoglimento della domanda della Passarelli, da parte della Corte di appello di Napoli, di accedere al controllo giudiziario e di essere riammessa nella compagine del consorzio Research, che a quel punto aveva designato la Passarelli a riprendere a lavorare al palasport in affiancamento alla ditta subentrata. Il Comune aveva però espresso dissenso perché "la reintroduzione della impresa Passarelli, oltretutto in 'affiancamento', non rientrava nelle previsioni del codice degli appalti".

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