Ravenna, operaio schiacciato: "Errore umano, ma colpa dell'azienda"

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Sopravvissuto per miracolo all’infortunio sul lavoro, aveva ammesso di avere commesso una leggerezza nel superare la linea di sicurezza che delimitava l’area in cui venivano movimentate lastre di lamiera da 3.200 chili ciascuna. Era rimasto schiacciato, rimettendoci un rene e riportando lesioni per 273 giorni di prognosi. Quell’errore umano avvenuto il 10 giugno del 2008 era valso l’archiviazione, in sede penale, sia per i vertici della Marcegaglia sia per i responsabili della Rafar Multiservice, la cooperativa che aveva fornito il proprio operaio al colosso di via Baiona. Tredici anni dopo, la causa di lavoro che inizialmente aveva dato torto al dipendente è stata ribaltata in Cassazione. Non solo ha annullato la sentenza della corte d’appello di Bologna che addossava la totale responsabilità al lavoratore, condannandolo a pagare il doppio del contributo unificato, oltre alle spese legali. Sottolineando la pericolosità delle mansioni svolte, ha rimarcato che l’azienda non avrebbe adottato adeguate misure di sicurezza onde evitare infortuni legati all’imperizia, imprudenza o negligenza degli operai, e nemmeno vigilato a dovere affinché le precauzioni già presenti riducessero il margine dell’errore umano.

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