Ravenna, nuovo rinvio per il maxi concorsone dell'Ausl

Ci sono ottomila persone che attendono da febbraio di sostenere un concorso dell'Ausl e ancora non sanno la data in cui si terrà.

Lo scopo della prova è la formazione di una graduatoria da cui attingere per una quarantina di posti nel settore amministrativo. In mezzo al sogno del posto fisso nel pubblico ci si è messo, manco a dirlo, il Coronavirus: l'emergenza scoppiata in Lombardia, ma non ancora a Ravenna, alla fine dello scorso febbraio aveva suggerito all'azienda sanitaria un prudente rinvio delle prove già calendarizzate per la fine del mese. Tutto rinviato – era la sintesi della comunicazione agli iscritti – ci aggiorniamo al 5 marzo per dirvi la nuova data. Col senno di poi una manifestazione di ottimismo: lo scoppio della pandemia aveva costretto l'Ausl ad un nuovo rinvio.

I tanti rinvii

Ad aprile, però, si era ancora in piena emergenza ed era quasi scontato che l'azienda sanitaria non avrebbe potuto fare altro che rinviare nuovamente, prima a giugno poi ad agosto. Il 5 agosto, più precisamente, era la data in cui molto speravano di conoscere finalmente la nuova calendarizzazione delle prove (ad una preselettiva dovrebbe seguire uno scritto ed un orale) anche perché nel frattempo la Regione aveva fissato nuove regole per le prove. Invece è arrivato l'ennesimo rinvio: solo il 29 settembre i candidati potranno conoscere (forse) il calendario delle prove.

Il concorso, che vale per l'intera Ausl Romagna, è previsto al Pala De André. Gli ottomila candidati erano stati divisi in un calendario di quattro giornate ma evidentemente concentrare duemila persone in un palazzetto è, in questo momento, difficoltoso.

Le norme regionali

Oltre alle varie norme di distanziamento e obbligo di mascherina, il protocollo regionale prevede ad esempio di “evitare la riconsegna delle penne con cui sono state redatte le prove, le quali dovranno essere trattenute dai candidati; in alternativa esse potranno essere conservate per un adeguato periodo (7 giorni per la plastica) prima del loro riutilizzo, affinché il virus Sars Cov-2 perda la capacità infettante”. Serviranno insomma ottomila penne anche se non è naturalmente questo l'ostacolo maggiore. Probabilmente si attende un'attenuazione dell'emergenza per espletare il concorso più serenamente. Nel frattempo si va avanti rinnovando i contratti a tempo determinato già in essere.

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