Ravenna, nuovo prefetto al lavoro per accogliere i profughi

Castrese De Rosa, nuovo prefetto di Ravenna, è già al lavoro per la gestione dei rifugiati provenienti dall’Ucraina: lo ha annunciato ieri mattina durante l’incontro con cui si è presentato alla città nel giorno dell’insediamento. De Rosa, 62 anni, origini campane, succede a Enrico Caterino. L'incarico più recente lo aveva visto al vertice della Prefettura di Lecco, a partire dall’ottobre del 2020, ma in passato ha operato anche al Viminale, nel dipartimento di pubblica sicurezza, e ha rivestito nel 2017 il ruolo di commissario prefettizio nel Comune di Umbertide, in provincia di Perugia. Per De Rosa sono diversi i temi caldi sul tavolo, discussi già ieri mattina insieme al primo cittadino Michele De Pascale, definito «un sindaco pragmatico, con cui sono subito entrato in sintonia»: fissato già a domani un primo appuntamento con tutti i sindaci della provincia, con i quali il nuovo prefetto intende stabilire «un dialogo diretto e senza filtri». Al centro dell’attenzione, come già detto, ci sarà il tema dell’accoglienza dei rifugiati ucraini: «Al momento – ha spiegato De Rosa – sono arrivati 159 profughi, specialmente donne e bambini, oltre a 25 che hanno fatto richiesta di protezione internazionale. La situazione è liquida e, se il conflitto durerà a lungo, i numeri sono destinati a crescere. Ravenna dispone di una rete Cas e Sai funzionante e, su una disponibilità complessiva di un migliaio di posti, circa 280 sono liberi per le esigenze attuali». La comunità ucraina presente sul territorio si assesta intorno alle 2300 unità: ciò significa che i potenziali arrivi potrebbero essere anche nell’ordine delle migliaia di persone nel caso in cui ciascun residente venisse raggiunto da uno o più amici o parenti in fuga dalla guerra. «In caso di saturazione – ha aggiunto De Rosa – bisognerà trovare altri alloggi. L’accoglienza deve essere diffusa e inclusiva», specie per quanto riguarda l’inserimento scolastico dei bambini, che sarà comprensivo anche di supporto psicologico. Si continuerà naturalmente a fare affidamento sul sistema del volontariato, attivo fin dai primi giorni dell’emergenza, oltre che sulla Caritas: a questo proposito, il nuovo prefetto è stato ricevuto nel pomeriggio di ieri dall’arcivescovo Lorenzo Ghizzoni.

Le altre criticità

Al di là del focus sulla crisi ucraina sono diversi gli spunti a tema sicurezza toccati da De Rosa, che ieri mattina ha incontrato anche i rappresentanti delle Forze dell’Ordine per un ragguaglio su «priorità e criticità» in città e provincia, «dalla criminalità comune al Pnrr, su cui occorre vigilare affinché non vi siano infiltrazioni della criminalità organizzata». Lo stesso discorso è valido per il porto, «zona sensibile», che De Rosa visiterà nei prossimi giorni per un confronto con il presidente dell’autorità portuale e il nuovo comandante della capitaneria: «Anche se non vi è il radicamento tipico delle province lombarde – ha avvertito, riferendosi a un contesto regionale che ben conosce per avervi prestato servizio in precedenza – la criminalità organizzata non fa sconti». In generale, De Rosa promette un atteggiamento di apertura e presenza sul territorio: «La percezione dei cittadini è più importante delle statistiche – ha sottolineato –. Se c’è la richiesta di una maggiore presenza sul territorio, questa va ascoltata, compatibilmente alle nostre risorse».

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