Ravenna, nuovo focolaio tra braccianti
Nuova frontiera del contagio
Situazioni che confermano come gli ambiti lavorativi, in particolare quelli legati al settore alimentare e che occupano personale e manodopera proveniente dall’estero, siano in questo momento la nuova frontiera del virus.Se all’inizio dell’epidemia i punti critici erano stati i luoghi di cura mentre in un secondo tempo i contesti in cui il coronavirus è riuscito a diffondersi maggiormente erano legati ai contatti familiari e all’interno delle residenze per anziani, ora focolai sparsi vengono individuati soprattutto dove c’è concentrazione di addetti che lavorano (e in alcune situazioni convivono) a stretto contatto.
Non a caso proprio per circoscrivere i rischi di recente la Regione ha emanato una nuova ordinanza che impone il tampone a chi rientra dall’estero in Emilia Romagna e che “obbliga” quanti siano risultati positivi a trascorrere il periodo di quarantena nei covid hotel laddove il contesto abitativo non consenta di mantenere il distanziamento tra gli inquilini. Come nel caso appunto di alloggi sovraffollati.
E sembra essere questo l’ambito di diffusione del focolaio scoperto a Fosso Ghiaia dove per una ventina di lavoratori provenienti dall’Asia impegnati nella raccolta di prodotti ortofrutticoli è stato accertato il contagio: quasi tutti erano asintomatici, mentre alcuni di loro avevano una forte tosse. Ed è stato quello il campanello d’allarme che ha fatto innescare i controlli: una sintomatologia insolita per il periodo che ha indotto ad approfondire gli accertamenti che hanno poi evidenziato il contagio.