Ravenna, nidi e materne, i sindacati: "Basta lavoratori di serie A e serie B"

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In una nota congiunta, i sindacati Fp Cgil, Fisascat Cisl, Fp Cisl e Uil Fpl intervengono sulla situazione dei nidi e delle materne a Ravenna dopo un incontro con il Comune giudicato insoddisfacente.

"A seguito dell’incontro - si legge nella nota - avvenuto il 7 febbraio con l’assessora e la dirigente competenti dell’Area Infanzia del Comune di Ravenna, siamo ad esprimere nuovamente la nostra contrarietà alle risposte ricevute dall’amministrazione comunale in merito all’appalto dei Nidi e Materne del Comune di Ravenna.
Da anni le Organizzazioni Sindacali stanno rivendicando il diritto delle educatrici a vedere riconosciuto il livello di inquadramento previsto dal CCNL delle Cooperative Sociali per gli Educatori con Titolo. Nonostante negli incontri preventivi con l’amministrazione fosse già stato fatto presente, anche l’ultima gara d’appalto riporta requisiti per il personale educativo (definito “Assistente all’infanzia con funzioni educative”) che non rispecchiano il ruolo delle educatrici di cooperativa, che svolgono la medesima mansione di quelle assunte tramite concorso comunale, così come previsto dalla Delibera Regionale 1564 Regionale – Direttiva in materia di requisiti strutturali ed organizzativi dei servizi educativi per la prima infanzia. È pertanto incomprensibile come, ancora oggi - nonostante l’evidenza e l’importanza del ruolo svolto dalle educatrici di cooperativa all’interno dei Nidi Comunali Convenzionati - non venga modificato questo inquadramento non conforme, già segnalato in numerose occasioni".

"Le lavoratrici si portano il cibo da casa"


"Contemporaneamente - continua la nota - si registra la resistenza delle cooperative a riconoscere il corretto inquadramento a causa dei maggiori oneri non considerati al momento dell’appalto.Fra le istanze avanzate nuovamente dalle organizzazioni sindacali c’è anche e nuovamente il riconoscimento del  pasto come momento educativo, cosa che ad oggi non avviene; pertanto le lavoratrici sono costrette a portarsi il cibo da casa, diverso da quello consumato a scuola dai bambini, che non consente di conferire una connotazione educativa a questo momento, così come previsto dal Patto Pedagogico del Comune di Ravenna.Pur ammettendo che il CCNL delle Cooperative sociali non prevede l’obbligo di riconoscimento di un buono pasto, questa azione migliorativa potrebbe essere prevista per  riconoscere comunque pari dignità a chi svolge lo stesso lavoro anche se in ambiti diversi, sempre presso Nidi Comunali, siano essi convenzionati o no.
Apprendiamo inoltre che il medesimo trattamento sarà riservato alle  Ausiliarie delle Scuole Materne, in quanto il Comune non è intenzionato ad inserire il momento del pasto per le “dade” nella nuova gara d’appalto, nonostante da anni le organizzazioni sindacali avanzino questa richiesta anche per loro. Le ausiliarie si troveranno ancora ad assistere i bambini e le maestre nel momento del pasto guardandoli consumare il loro cibo senza poter prendere parte a questo momento conviviale ed educativo, come fossero spettatori di una routine che non le riguarda, estranee al gruppo di lavoro.
Le organizzazioni sindacali hanno più volte incontrato l’amministrazione comunale per sensibilizzare e porre all’attenzione queste tematiche che ormai da decenni affliggono il  personale di cooperativa: personale che, oltre a svolgere la stessa mansione con uno stipendio quasi dimezzato, si vede costretto a condizioni di lavoro inadeguate all’importanza del suo ruolo, centrale e fondamentale per la cura e la passione che dedica ai bambini, che saranno il futuro della nostra comunità e che sarebbe diseducativo porre dinnanzi a tali disparità.
Sono inoltre aperti tavoli con le Cooperative Sociali, per  ridurre il turn over e gestire in maniera consona le carenze di personale, che si aggravano ogni anno di più, appesantendo il già gravoso carico di lavoro".

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