Ravenna nell'incubo delle campagne sommerse - Gallery

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L’incubo continua. Nonostante la pioggia abbia smesso di cadere già dalla tarda mattinata di mercoledì, il territorio comunale è ostaggio dell’acqua e anche ieri si sono susseguiti provvedimenti di evacuazione. Giovedì pomeriggio è tornato il sole, ma è vietato abbassare la guardia. Il territorio è, anche oggi, in allerta rossa per criticità idraulica e arancione per criticità idrogeologica. Le scuole di ogni ordine e grado rimarranno chiuse fino a sabato compreso, troppo complicata la situazione per poter riaprire. Il sindaco Michele De Pascale, durante la trasmissione Omnibus su La7, ha lanciato un accorato appello a Governo e Protezione Civile: «Mandateci i mezzi dell’esercito per chiudere le enormi fratture arginali. Solo le forze armate possiedono le attrezzature per intervenire velocemente con i massi ciclopici».
Che i problemi non fossero finiti si è capito ben prima dell’alba di ieri. Alle 4,30 si è verificata la frattura del Lamone fra Reda e Fossolo che ha sovraccaricato il Canale emiliano romagnolo (Cer) e tutta la rete secondaria dei canali consortili. Nella nottata ci sono stati allagamenti a Russi, Godo, San Pancrazio e Villanova di Ravenna. In questa zona si sono avute le maggiori complessità con l’acqua che ha invaso diverse abitazioni. In mattinata si sono verificate tracimazioni nella zona ovest di Ravenna, alla base del ponte di via Faentina, nell’area dei centri commerciali Famila-Cisalfa-Burger King.


Provvedimenti di evacuazione


La giornata convulsa di ieri ha fatto segnare diversi provvedimenti di evacuazione. In un bilancio aggiornato a metà pomeriggio, e in possibile via di evoluzione, i provvedimenti hanno riguardato zona di Conventello delimitata da via Basilica, canali Fosso Vetro e Fosso Vecchio, ferrovia Ferrara - Ravenna e canale Destra Reno; abitati e case sparse di San Pietro in Trento, Pilastro, Ragone, Roncalceci, Longana, Ghibullo, Filetto e Coccolia; San Michele, Fornace Zarattini, Villanova di Ravenna e relative case sparse.


Ritorno a casa


Tra le tante notizie negative, nella giornata di ieri sono arrivati anche piccoli segnali di incoraggiamento. Il graduale abbassamento del livello dei fiumi - in particolare Savio, Montone e Fiumi Uniti - ha fatto sì che siano potuti rientrare nelle proprie case gli abitanti delle località di Savio di Ravenna, Castiglione di Ravenna, Mensa, Matellica, Madonna dell’Albero, Ponte Nuovo, e in città di via Galilei e viale Newton nella zona adiacente ai Fiumi Uniti in direzione nord fino allo scolo Lama, zona via Antica Milizia dal canale Lama fino alla rotonda Germania Borgo Montone e Porto Fuori nella parte compresa fra via Stradone e via Bonifica da una parte e i Fiumi Uniti dall’altra. Sempre ieri hanno riaperto al pubblico gli uffici decentrati in via Berlinguer 11 e di Piangipane.

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