I primi a dare l’allarme nella notte tra mercoledì e ieri, poco prima delle 2.30, sono stati i vicini che abitano in via Patrignani, un nucleo di case alle porte di Mandriole: dalle finestre della casa al civico 5, anche se non si vedevano fiamme, usciva davvero troppo fumo e l’aria si era fatta acre in tutta la zona. Purtroppo, quando i Vigili del Fuoco sono si sono precipitati sul luogo segnalato, era ormai troppo tardi: Daniele Ballardini, 65 anni, è stato trovato esanime all’interno dell’abitazione, in cui viveva da solo.
E così i sanitari del 118 non hanno potuto che constatarne il decesso, dovuto probabilmente a una intossicazione per avere inalato il fumo. Sul posto anche i carabinieri, mentre l’immobile è stato posto sotto sequestro su disposizione della Procura, che ha aperto un fascicolo contro ignoti per omicidio colposo.
Le cause
Cosa abbia prodotto quelle esalazioni rivelatesi letali è un dettaglio ancora al vaglio dei militari dell’Arma e dei Vigili del Fuoco.
La scena che questi ultimi si sono trovati di fronte una volta entrati è quella di una casa totalmente invasa dal fumo, in cui stava ancora bruciando un proservizio annesso, il locale adibito a caldaia.
Sarebbero inoltre stati rilevati diversi danni agli impianti elettrico e termico. Insomma, la causa di quanto accaduto potrebbe essere attribuibile a un guasto tecnico.
Tuttavia, nel corso della giornata di ieri, non è stata esclusa nemmeno l’ipotesi di una sigaretta, che potrebbe essere stata dimenticata accesa e che avrebbe poi innescato le fiamme che si sono sviluppate in seguito.
La vittima
Daniele Ballardini lascia due figlie. I vicini di casa lo descrivono come una persona solitaria, che da tempo riceveva poche visite nella propria abitazione: «Lo vedevo uscire spesso in macchina – riferisce uno di loro – ma quando ci incrociavamo non andavamo mai oltre al saluto».
Nelle case adiacenti e a Mandriole in diversi lo conoscevano di vista, senza però avere mai approfondito il rapporto, complice il carattere riservato dell’uomo. M.D.