Ravenna, morte Alfa Garavini. Prati: "Faceva tutto lei"

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«Alfa Garavini era una donna tenace che si è dedicata anima e corpo alla pallavolo e alle sue ragazze, facendo sempre un po’ di tutto: il presidente, la mamma, l’agente a caccia di sponsor. E’ stata un punto di riferimento per tutte noi, sempre». Patrizia Prati, una delle tre icone della mitica Teodora degli undici scudetti di fila, insieme a Manù Benelli e Lilly Bernardi, si tiene stretto il ricordo e tutto ciò che le ha lasciato la professoressa di ginnastica. «Ho cominciato a giocare a pallavolo che avevo 9-10 anni – racconta la Prati – e Alfa è stata il mio punto di riferimento tutta la vita, la mia presidentessa. Nel periodo in cui non avevamo una lira ci faceva tutto lei, dai panini alle maglie e tanto altro. Poi siamo cresciute e sono arrivati i successi ma lei è sempre stata la stessa, nei periodi difficili come in quelli gloriosi. Era un insegnante di ginnastica, partita dal basso ed è rimasta sempre umile. Ricordo che alla fine degli anni Sessanta andava a cercare soldi dappertutto con Diego Melandri e i genitori per sostenere la squadra, da niente ha creato tutto l’impero. A volte anche discutendo e litigando, ma non mollava mai e ha sempre tenuto la baracca in mano. Alfa era una donna tenace rimasta vedova da giovane, pescava le ragazzine a scuola, aveva creato un gruppo sportivo pomeridiano. Viveva tutto con lo stesso entusiasmo: le difficoltà, i primi scudetti, poi le Coppe dei campioni. Dal punto di vista umano mi ha lasciato davvero un po’ di tutto e lo devo anche a lei il mio percorso, prima come giocatrice e poi come allenatrice».

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