Ravenna, morta per un'errata dose di farmaci. Due medici condannati

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Doveva assumere tre compresse una volta a settimana, ma per errore quando fu ricoverata la somministrazione del farmaco avvenne a cadenza giornaliera per ben tredici giorni consecutivi. Un sovradosaggio che, secondo quanto ritenuto in aula, avrebbe avuto letali effetti collaterali tali da aggravare le condizioni della paziente 81enne morta nel maggio del 2018. A processo per omicidio colposo davanti al gup Andrea Galanti e al sostituto procuratore Cristina D’Aniello, ieri due dei tre medici all’epoca in servizio alla Domus Nova (Vittorio Graziani, 75 anni e Andreea Dorina Morariu, 35, entrambi difesi dall’avvocato Giovanni Scudellari) sono stati condannati con rito abbreviato rispettivamente a 8 e 6 mesi, con sospensione della pena. Una terza dottoressa, Anna Pustohina, 48enne tutelata dall’avvocato Stefano Dalla Valle, è stata rinviata a giudizio, mentre è stata disposta la trasmissione degli atti per altri 7 infermieri e l’allora dirigente della clinica privata che, per l’accusa, non valutarono come sbagliata la prescrizione e non rivalutarono clinicamente la paziente nonostante la variazione dello stato di salute, quando secondo il perito con l’adozione di una adeguata terapia la donna si sarebbe potuta salvare.

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