Ravenna, morta dopo la visita della guardia medica. I familiari pronti alla denuncia

Ravenna

RAVENNA Una donna di 74 anni è morta nella serata di domenica dopo una giornata di forti dolori allo stomaco e la guardia medica Usca che ne aveva sconsigliato, secondo quanto raccontano i familiari, il ricovero. Ora la figlia della donna ha intenzione di sporgere denuncia contro l’Ausl e contro il medico che ha visitato la madre. La signora ha cominciato ad avere forti dolori allo stomaco nella serata di sabato, con vomito e dolori. «Domenica mattina alle 8 – racconta il genero – abbiamo chiamato la guardia medica. La centrale del 118 ci aveva spiegato che per quel tipo di dolori è il medico di guardia a doversene occupare». Prendere la linea è però molto difficile: «Il numero verde per quasi due ore era fuori servizio, poi qualcuno ha risposto ma è caduta la linea». Seguono altri tentativi, finché alla fine la famiglia è riuscita a parlare con un’operatrice. C’è però un problema: a casa sono tutti positivi al Covid, così viene inviata una squadra di medici Usca, che visitano a domicilio proprio i pazienti positivi. Sono circa le 17 di domenica.

«Nel frattempo mia suocera ha cominciato a vomitare nero. Le era già successo lo scorso anno, per questo mia moglie ha tirato fuori tutte le cartelle cliniche». Documentazione che, accusa la famiglia, non sarebbe stata visionata dal medico. «Il dottore era piuttosto indisposto – a parlare in questo caso è la figlia –. Ha detto che mia madre non stava male, le ha tastato la pancia e le ha prescritto medicinali contro il dolore allo stomaco. Ci ha anche detto che per questioni come queste non si chiama la guardia medica ma bisogna solo aspettare. Gli abbiamo chiesto, visto il precedente che era dovuto ad una ernia iatale, se non fosse il caso di andare al pronto soccorso. Ci ha detto di no, assolutamente, e se ne è andato. Tre ore dopo mia madre è morta tra le mie braccia».

La signora è infatti collassata in serata. Spiega il genero: «In questo caso è intervenuto il 118 e loro sono stati invece molto professionali e si sono dati da fare, hanno portato mia madre subito in ospedale ma non c’era più niente da fare. E’ morta di ictus cerebrale e nel frattempo ha avuto tre infarti. Ci hanno confermato la sua positività al Covid ma hanno escluso una correlazione con la morte. Ora vogliamo chiarezza, per questo ci siamo rivolti ad un avvocato per procedere contro l’Ausl, ma dovremo aspettare le cartelle cliniche, e ai carabinieri per denunciare il medico». Al momento l’azienda sanitaria, contattata dal Corriere Romagna per le repliche del caso, non ritiene di rilasciare dichiarazioni sull’accaduto.

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