Ravenna, molla tutto e gira il mondo, la vita da film di Venieri

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È partito con pochi soldi in tasca, intenzionato a “scoprire” il mondo in barca a vela e in moto e, dopo sette anni, è ancora dall’altra parte dell’Oceano Atlantico, con una vita tutta nuova e un’esperienza che non sembra conoscere la parola fine. La storia di Andrea Venieri, 46enne ravennate doc, potrebbe essere un romanzo, con tanti capitoli già scritti e altri da scrivere, dove ci sono tutti gli ingredienti giusti per appassionarsi, stupirsi e commuoversi. C’è infatti tanta avventura, dalle coste orientali del Nord e Sud America e dei Caraibi per arrivare nell’entroterra di paesi come Colombia e Argentina, ma anche l’amore, quello con la A maiuscola, quello che ti fa fermare in un approdo sicuro e, si spera, definitivo.

Una vita da film, o quasi, per l’ex studente di economia e progettista di giochi per computer, cresciuto con la passione per il mare e con il mito di Raul Gardini. «Da ragazzo l’ho conosciuto di persona. Un grande uomo e non ditemi che si è ucciso. Non l’avrebbe mai fatto». Andrea così da giovane fa le prime escursioni nel Mediterraneo, tra Croazia e Grecia, ma è una dimensione che gli sta stretta e sale il suo desiderio di estendere i confini. «Nell’ottobre del 2014 – riprende – decido di intraprendere un lungo viaggio, ma non troppo. Almeno cinque anni, questo era il mio sogno, ma il limite erano i soldi, troppo pochi per stare via così tanto».

Equipaggio alla pari

Sbrigate le faccende burocratiche al consolato americano di Firenze, il ravennate lancia negli ambienti dei circoli della costa Est statunitense una proposta indirizzata a facoltosi milionari d’Oltreoceano. «Ero in cerca di un equipaggio alla pari. Io mettevo a disposizione la mia esperienza e tutto il mio tempo, gli altri la barca, il vitto e l’alloggio. Tutto qui».

La chiamata per Andrea, atterrato nel frattempo negli Stati Uniti, arriva quasi subito da Boston. «Mi contatta un affermato chirurgo di nome Rick, stanco della vita e desideroso di un’avventura estrema, senza mete o scadenze. Partiamo quindi con la sua barca di quasi cinquanta metri verso i Caraibi e l’America Latina, visitando posti incredibili: dalla Florida a Cuba, da Panama alla Colombia, è una scoperta continua. Viaggiamo in lungo e in largo per quasi tre anni, fino a quando io non finisco i soldi e gli dico che devo tornare a casa».

Nonostante le spese pagate, Venieri non infatti è una persona da definire “risparmiosa”. Anzi. «Per fare un esempio, se io nella notte di Halloween mi trovo a New York e c’è la possibilità di partecipare a una festa stupenda dal costo di 500 dollari, non mi tiro indietro. Comunque, Rick si oppone e mi offre uno stipendio mensile per continuare a fare quello che stavo facendo. Non potevo certo rifiutare».

Ricomincia così una nuova avventura. «Per un altro anno e mezzo la mia vita continua così, con in più un’altra esperienza meravigliosa. Un viaggio in moto all’interno del Sud America, partendo da Cartagena e attraversando Medellin, Quito, Lima e Santiago del Cile, per arrivare a Mendoza, nel nord dell’Argentina».

Occhi neri

A sconvolgere l’avventurosa routine sono però due splendidi occhi neri, di quelli che ti fanno capire che niente è più come prima. «In Giamaica conosco Teddy, una ragazza americana di origini cherokee, in vacanza con un’amica. Scatta l’amore a prima vista e decido di vivere con lei, abbandonando di punto in bianco l’equipaggio nel giugno del 2017, in Florida. Era separata, con un figlio, Sullivan, che all’epoca aveva cinque anni».

Da giramondo, così, Andrea mette su casa e trova un lavoro fisso. «Affittiamo un appartamento a Chic’s Beach, sul mare, un quartiere residenziale di Virginia Beach (a 250 chilometri a sud di Washington, ndr), una sorta di Milano Marittima americana. Dopo aver fatto per un po’ di tempo il sommelier in alcuni locali, vengo assunto come magazziniere nella Kroger, una delle catene di negozi al dettaglio più grandi del mondo. In più prendo il patentino da allenatore di calcio, facendo lezioni private ai ragazzi del luogo».

Nuovi sogni e obiettivi

La sua vita, così, cambia in modo radicale. «Ma non per quanto riguarda i viaggi: prima della pandemia io e Teddy ne abbiamo fatti molti, da Cuba fino all’Italia. Per due volte, l’estate scorsa e a Natale, abbiamo avuto il biglietto aereo in tasca per venire a Ravenna, ma purtroppo abbiamo dovuto rinunciare. Più che la mia città, mi mancano gli italiani e il loro modo di pensare. Qua si misura tutto con i soldi».

Nel futuro, quindi, ci potrebbe essere l’Italia. «È il nostro sogno, ma prima dobbiamo costruirci una solidità economica in Virginia e poi ho altri progetti avventurosi, come andare in Alaska a pescare. Tra qualche anno però comprerò casa a Ravenna, dove tornerò per viverci con la mia famiglia. Sia chiaro, però, che non mi fermerò mai. C’è tutto un altro mondo da scoprire, in particolare l’Asia orientale e l’Oceania. Ci aspettano ancora tanti viaggi».

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