Ravenna, minorenne ricattata: "Altro sesso o mostro i tuoi video"

RAVENNA - Tredici anni. Nulla di strano ad avere il fidanzato a quell’età, e iniziare una lunga relazione sentimentale con un ragazzo seppur più grande. Ma il partner in questione era già adulto. E per cinque anni, cioè per tutta la durata del rapporto, avrebbe bruciato le tappe. Quando ancora la fidanzatina non aveva compiuto i 14 anni, l’avrebbe convinta ad avere una prima esperienza sessuale; poi crescendo l’avrebbe costretta a fare sesso usando la forza e spingendosi pure a ricattarla minacciandola di mostrare alcuni video intimi ai suoi genitori. Sono traumi di un’intera adolescenza quelli che la vittima, una ragazza del Ravennate, ha confidato alle forze dell’ordine una volta divenuta maggiorenne; dovrà risponderne ora l’ormai ex fidanzato, un 28enne residente in zona. E’ accusato di plurimi abusi sessuali pluriaggravati, che si sommano alla violenza privata e allo stalking per una serie di episodi persecutori avvenuti quando finalmente la vittima lo ha lasciato. Ora difeso dall’avvocato Giorgio Vantaggiato, è comparso ieri davanti al giudice per l’udienza preliminare Corrado Schiaretti, che ha rinviato il processo a settembre di fronte ad altro gup. A dire il vero, il primo a sporgere querela era stato l’imputato stesso. Non rassegnandosi alla fine del rapporto, aveva continuato a tempestare di chiamate la ragazza, provocando la reazione del nuovo compagno. Si era così ritrovato con l’auto distrutta, puntando il dito contro la nuova coppia. E proprio sentita dagli inquirenti in merito al presunto danneggiamento, nel 2020 la giovane, ormai divenuta maggiorenne, aveva confidato quanto a suo dire concesso all’allora fidanzato in una sorta di sudditanza psicologica. Racconti che hanno portato il procuratore capo Daniele Barberini ad aprire un fascicolo. E le accuse sono partite fin dai primi mesi della relazione, nel 2015, quando la giovane, nemmeno 14enne, si era concessa alle richieste dell’imputato. Una volta passata la soglia di età stabilita dalla legge, sarebbe stata costretta ad altri rapporti, talvolta immobilizzata nella propria camera da letto, oppure soggiogata dalle minacce del ragazzo. Tra queste, un episodio in particolare: l’avrebbe caricata in auto guidando in maniera spericolata e urlandole contro. Alcune intimità sarebbero state pure filmate, utilizzando i video per impedire eventuali ribellioni ed estorcere nuove uscite o ottenere autoscatti a luci rosse. Conclusa finalmente la relazione, l’ex fidanzato non si è rassegnato. Avrebbe continuato a perseguitare la ex, presentandosi a casa sua in lacrime, lanciando oggetti contro le tapparelle, puntando laser contro le finestre della camera da letto, a tutte le ore del giorno e della notte. Un’ossessione durata finché il nuovo compagno della giovane ha deciso di intervenire a suo modo, beccandosi la querela per l’auto danneggiata (ancora in fase di indagini); ma involontariamente fornendo l’occasione alla vittima di raccontare i traumi del passato.

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