Ravenna: “Mia mamma anziana e il portafogli ritrovato”

Una storia a lieto fine che non solo ha permesso a una donna anziana ravennate di riavere il portafoglio perso, ma che (insieme a quei documenti e circa 30 euro) le ha soprattutto ridato fiducia nel futuro e nei giovani di oggi, spesso ingiustamente etichettati come cinici e con pochi valori. A raccontare l’episodio in una lettera scritta caldo è la figlia della protagonista, Alessandra Bagnara, persona nota anche per il suo impegno nell’associazione Linea Rosa che da anni si batte contro la violenza di genere.

«Spesso sento dire “dei giovani non ci si può fidare; sono egoisti, concentrati solo sui propri bisogni”. Spesso – scrive Bagnara – sento dire che non si può fare affidamento sul prossimo. Spesso dire straniero è come dire delinquente, ladro, usurpatore di diritti di noi italiani. Vorrei raccontare l’esperienza accaduta a mia mamma ultra ottantenne. Uscendo da un centro commerciale le scivola a terra il portafoglio. Insieme ci rechiamo al negozio nella speranza che qualcuno lo abbia ritrovato e portato alle casse. Non ci interessavano i soldi, si trattava di una modica cifra, circa 30,00 euro, ma volevamo quantomeno recuperare i documenti (patente, carta d’identità, tessera fiscale, carte di credito) e le cose di valore affettivo in esso contenute come le mie fotografie e quelle del mio ex compagno, purtroppo deceduto diversi anni fa. Non trovato blocchiamo le carte di credito e decidiamo che, passato Ferragosto, procederemo con la denuncia di smarrimento per rifare tutti i documenti. Lo sconforto assale mia madre – continua Bagnara – si colpevolizza, si sente in colpa e a vederla così demoralizzata mi si stringe il cuore. Non vorrei che ciò le facesse perdere la sua autonomia e mobilità. Pochissime ore dopo una ragazza, che scopro poi essere una giovane ventenne di origine marocchina, residente a Ravenna, mi chiama al cellulare dicendomi di avere trovato il mio numero all’interno di un portafoglio. Mi comunica di essere già nei pressi di casa di mia madre per riconsegnarle il tutto. Quando la incontro addirittura si scusa per il ritardo con il quale mi ha contattata e mi dice “ero entrata all’interno del centro commerciale per lasciare alle casse il portafoglio che ho trovato nel piazzale del negozio, ma mi hanno detto di non poterlo ricevere e che avrei dovuto rivolgermi alla polizia. Io avevo un colloquio di lavoro e così non ho potuto contattarvi prima».

Parole che non lasciano l’anziana donna indifferente.

«Mia madre – continua il racconto Bagnara – dall’emozione di avere recuperato tutto ha avuto uno svenimento, ripresasi la vorrebbe ricompensare per il disturbo e la gentilezza ma la ragazza rifiuta categoricamente “non mi deve assolutamente nulla mi offenderei ho solo fatto il mio dovere, questo è senso civico che ogni cittadino dovrebbe avere”. L’emozione di mia mamma cresce tanto che sperando di non offenderla le offre dei cappelletti da lei preparati!!

Ho risentito la ragazza la quale mi ha detto di averli mangiati subito e che erano buonissimi.

Sconfiggiamo i pregiudizi con esempi virtuosi come questo, credo ce ne siano tanti – conclude Bagnara – Ho ritenuto giusto raccontare questa storia proprio perché va oltre ad ogni pensiero comune. Ah ultima cosa se cercate una estetista questa ragazza cerca lavoro non so come potrà pitturarmi le unghie o farvi la ceretta ma di certo credo che potrete fidarvi: ha dimostrato onestà morale e impegno».

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