Ravenna, Maria uccisa da venti coltellate. Vana la sua difesa

RAVENNA - Maria Ballardini è stata assalita sul letto, colpita con un coltello da cucina dalla lama di 16 centimetri, che l’ha raggiunta tra capo e torace almeno venti volte, attingendola pure alla schiena. Le ferite sulle mani suggeriscono una probabile difesa passiva, segno che l’82enne si dev’essere accorta dell’aggressione per mano del marito, prima di morire in seguito all’emorragia. E’ quanto emerge dall’iniziale relazione affidata dal sostituto procuratore Marilù Gattelli alla dottoressa Loredana Buscemi dell’istituto di medicina legale di Ancona, incaricata di eseguire l’autopsia.

Quanto al coniuge della vittima, il 77enne Marino Claudio Cognola, è tenuto in vita da una macchina dopo avere tentato il suicidio buttandosi dal balcone dell’appartamento di via Gardella 12. Si trova in coma farmacologico all’ospedale Bufalini di Cesena da giovedì pomeriggio. Per questo ieri l’udienza di convalida di fronte al giudice per le indagini preliminari Andrea Galanti si è svolta in presenza del suo difensore, l’avvocato Pier Luigi Berardi, demandando un eventuale interrogatorio qualora le sue condizioni migliorino. E proprio in ragione del suo attuale stato, il giudice ha revocato la custodia cautelare degli arresti domiciliari, pur convalidando l’arresto con l’accusa di omicidio volontario pluriaggravato.

Il quadro probatorio accertato dai carabinieri, intervenuti nella tarda mattinata di giovedì, non lascia spazio a dubbi. L’anziano avrebbe deciso di uccidere la moglie per poi tentare di togliersi la vita probabilmente animato dai problemi di salute che entrambi stavano attraversando. Prima di buttarsi dal terzo piano del palazzo da un’altezza di una dozzina di metri, ha confessando telefonicamente alla nipote che non sarebbe riuscito a vivere senza la consorte, ormai già assassinata con una modalità brutale.

La donna, affetta da dolori articolari cronici ormai isolata in casa, stava riposando in camera da letto quando Cognola l’ha aggredita con il coltello preso dalla cucina, tra manico e lama lungo circa 20 centietri. Sono tre le coltellate al capo, una delle quali l’ha raggiunta all’altezza del collo. Due colpi sono stati sferrati anche alla schiena, forse nell’evolversi dell’azione omicidiaria, nel corso della quale l’82enne si è ferita anche alla mano sinistra, in un probabile tentativo di difesa. Ma sono le 11 coltellate al torso, con ogni probabilità, a essersi rivelate fatali. La morte, secondo la prima analisi del medico legale, sarebbe avvenuta per anima acuta emorragica dovuta alle ferite riscontrate tra cuore e polmoni.

La telefonata alla nipote (che sarebbe passata a trovarli come di consueto verso sera) risale alle 12.24, nemmeno dopo un’ora dall’uscita di casa di un vicino, chiamato da Cognola per sintonizzare i canali della tv. Ora la strada che prenderà il fascicolo aperto dalla Procura, dipende in gran parte dalle condizioni del 77enne, ancora in fin di vita.

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