E’ bastato un compito sbagliato a scuola per farla scoppiare a piangere. Una reazione comune, per un’alunna di quinta elementare. Eppure spropositata a giudizio delle maestre. Tanto da chiederle se ci fosse qualcos’altro che non andava. La risposta della bambina le ha lasciate senza parole. “Mia mamma mi picchia”. Non stiamo parlando di uno schiaffo e basta, o comunque di una forte sgridata nell’ambito di un normale rapporto madre-figlia. Le percosse descritte dalla giovane somigliano piuttosto a una punizione corporale d’altri tempi, durata anni e con cadenza puntuale: avrebbe raccontato di essere stata punita ripetutamente con un’asta di legno usata a mo’ di frusta. Comprensibile la preoccupazione degli insegnanti, la cui segnalazione ha portato all’apertura di un fascicolo per maltrattamenti in famiglia a carico della madre, una 48enne residente in città. Accuse che tuttavia sono cadute in toto ieri, con il proscioglimento davanti al giudice per l’udienza preliminare Janos Barlotti.

Ravenna, “Mamma mi frusta”. Ma le accuse della bimba cadono
