Ravenna, maltratta figlioletto e marito. Moglie a processo

Graffi, calci e pugni inferti in più occasioni al marito da cui si stava separando, con una rabbia che sarebbe stata sfogata anche sul figlioletto in età da scuola elementare: sono queste le condotte contestate dalla Procura a una 34enne, per la quale il gup di Ravenna ha disposto ieri il rinvio a giudizio accogliendo la richiesta presentata in agosto dal sostituto procuratore Angela Scorza. Il processo davanti al collegio penale, che vede la donna imputata per maltrattamenti in famiglia, si aprirà in primavera. Intanto l’uomo, 42 anni, ha scelto di costituire se stesso e il figlio come parte civile: i due sono tutelati dalle avvocate Silvia Brandolini e Paola Emilia Bellosi. La 35enne è invece difesa dall’avvocata Raffaella Salsano. 
I fatti di cui è accusata la donna si sarebbero verificati nel 2021, culminando nell’autunno dello stesso anno con una serie di episodi in cui padre e figlio ricoprirebbero il ruolo di persone offese: la storia tra i due conviventi stava ormai volgendo alle battute conclusive, forse anche per via di una relazione che la 35enne avrebbe deciso di aprire con un altro uomo. Da qui sarebbero sorti continui motivi di litigio e l’aria pesante che si respirava in casa avrebbe in più occasioni lasciato il posto a comportamenti violenti. E non sarebbe stato solo il 42enne a subire le percosse della moglie, ma anche il figlio della coppia. La madre, secondo le accuse, sarebbe arrivata addirittura a prendere il bambino per la gola e a minacciarlo di morte alla presenza del padre. Questo senza contare frasi come «ti ammazzo e pure lui», indirizzate all’uomo e riferite da quest’ultimo in sede di denuncia, o il terribile appellativo di «bestia di Satana» con cui la 35enne si sarebbe rivolta al piccolo. 
Sarebbe un altro, però, l’episodio più eclatante, anche perché avvenuto in un luogo pubblico, e reca la data del 31 ottobre 2021, quando la famiglia si trovava a Mirabilandia per gli eventi di Halloween. Il parco di divertimenti sarebbe stato infatti lo scenario dell’ennesimo maltrattamento: uno schiaffo al bimbo, poi afferrato con le unghie in modo da lasciargli i segni sulla pelle. E, sostiene sempre l’accusa, le frasi peggiori che un genitore possa rivolgere al figlio: «Da oggi non hai più una mamma… ti lascio solo con tuo padre e ti scordi di averla… io me ne faccio un altro». 
Un elenco che il 42enne ha riportato alle forze dell’ordine quando ha deciso di denunciare la ex, che a breve si troverà davanti ai giudici per raccontare la propria versione dei fatti.

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