Ravenna, le guide turistiche: "Senza visite lesi i nostri diritti"

Ravenna

RAVENNA - Le guide turistiche preoccupate per il futuro. L'allarme arriva dalla Cna e dal coordinamento "Guide in Rete" che rappresentano la categoria delle guide turistiche abilitate. "Da anni lavoriamo con grande passione e professionalità nella città di Ravenna promuovendone il patrimonio storico e artistico nei confronti dei residenti e dei tantissimi visitatori sia italiani sia stranieri".

A causa della pandemia "abbiamo completamente perso il lavoro della stagione turistica per noi più proficua, la primavera, e siamo attualmente senza alcun reddito non avendo potuto fare, in questi tre mesi di lockdown, attività di smart working. Alcuni di noi hanno percepito il bonus dei 600 euro del mese di marzo, altri nemmeno quelli. L’unica cosa che abbiamo voluto e potuto fare, con un grande senso di responsabilità nei confronti della nostra città, è stato continuare a promuovere e valorizzare i siti e i monumenti di Ravenna attraverso i nostri canali social, per mantenere comunque alti l’attenzione e l’interesse nei confronti della città da parte dei nostri clienti".

La doccia fredda: vietate le visite guidate

Nella fase 2 le cose non stanno andando meglio: ”Speravamo di poter ripartire, se non con i gruppi, per lo meno con i residenti e, dal 3 giugno, anche con i turisti provenienti da altre regioni italiane. Per poter lavorare è necessario che ci sia consentito illustrare ai visitatori le eccellenze della nostra città d’arte, in primis il mosaico". La scorsa settimana la doccia fredda: la Direzione Regionale Musei Emilia-Romagna, ha riaperto due importanti siti della città ma le visite guidate sono vietate, sostituite in qualche modo da un audioguida multimediale accessibile tramite internet e fruibile con il proprio telefono smartphone o tablet.

"Nessuno di noi – scrive il coordinamento – pensa che nei prossimi mesi possano giungere richieste da parte di gruppi numerosi. Siamo consapevoli che per poter davvero ripartire dovremo attendere il 2021. Ma se, ad esempio, a partire da giugno una coppia o una famiglia volesse usufruire del nostro servizio per visitare questi siti, noi non potremo farlo in base a queste direttive. Ad oggi, non sappiamo ancora nulla, in merito alle visite guidate, circa ciò che deciderà la Diocesi che gestisce altri 5 importantissimi siti Unesco della città".

"Leso il nostro diritto al lavoro"

Per legge è guida turistica chi, per attività professionale, accompagna persone singole o gruppi di persone nelle visite ad opere d’arte, a musei, a gallerie, a scavi archeologici, illustrando le attrattive storiche, artistiche monumentali, paesaggistiche, naturali, etnografiche e produttive. "Se i musei vietano le visite guidate, il nostro diritto al lavoro, sancito dall’articolo 4 della Costituzione, viene meno".

Vietare le visite guidate e le attività didattiche "vuol dire demolire due pilastri che sono alla base di qualsiasi museo, sospenderne un servizio pubblico di altissimo valore, azzerarne una delle funzioni principali, quella dell’educazione. Siamo fermi da fine febbraio, il Polo Museale ha avuto quasi tre mesi per pensare a una riapertura in sicurezza anche per le visite guidate (ad esempio, con un massimo di 8/10 persone nella Basilica di Classe data l’ampiezza della chiesa), invece è stata scelta la strada più semplice: il divieto a prescindere. Il Polo Museale fa capo al MIBACT, il quale non può semplicemente vietare, piuttosto deve trovare delle soluzioni, oggi e non domani o a data da destinarsi, perché tutti tornino al lavoro senza lasciare indietro nessuno".

"Impossibile vivere con i tour in esterna"

Ci chiediamo, quindi, "come si pensa di far ripartire la filiera del turismo senza anche il contributo delle guide turistiche? La nostra presenza non solo arricchisce l'esperienza della visita dal punto di vista dei contenuti, ma fa sì che i visitatori si muovano all'interno dei siti di interesse in maniera più consapevole e rispettosa delle regole, in altre parole, in maniera più sicura. Il turista che viaggia con una guida abilitata è più tutelato di chi viaggia da solo".

Difficile sopravvivere solo grazie a tour in esterni: "Ravenna non è una “città-museo a cielo aperto”, come tante città d’arte italiane, è nota universalmente per i mosaici che conserva gelosamente all’interno delle basiliche, dei mausolei e dei battisteri. Il turista, che viene o torna a Ravenna, lo fa principalmente per ammirare i suoi mosaici. Abbiamo diversi clienti individuali e molte agenzie italiane ed estere che ci stanno contattando per avere informazioni sulla possibilità di prenotare e organizzare tour durante l’estate o l’autunno, se oggi non potremo dare loro delle risposte precise, chiaramente andranno altrove. Siamo amareggiati di scoprire che dopo tanti anni di lavoro siamo completamente invisibili.”

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