Ravenna: lavoratore ucciso dalla malaria, Micoperi assolta

Si era imbarcato sul rimorchiatore Pineto nel porto di Abidjan, in Costa d’Avorio, alla fine di aprile del 2015. Il suo compito? Direttore macchine per un periodo di due mesi, a bordo del mercantile del gruppo ravennate Micoperi che stava svolgendo lavori nel Sud dell’Africa. Purtroppo per il marittimo di origine romena Vasile Moldoveanu quelle otto settimane si erano rivelate fatali. A portarlo via, all’età di soli 52 anni, fu la malaria. Moldoveanu era morto dopo tre mesi su un lettino dell’ospedale di Bucarest. Subito era stato aperto un fascicolo d’indagine per il reato di omicidio colposo a carico della Micoperi e del suo presidente Silvio Bartolotti. Alla domanda se l’imprenditore e la società ravennate di via Trieste possano ritenersi o meno responsabili,questamattina il giudice per l’udienza preliminare Corrado Schiaretti ha però risposto negativamente. Sia Bartolotti – difeso in aula dall’avvocato Ermanno Cicognani – che la Micoperi (tutelata dal legale Nicola Ridolfi) sono stati infatti assolti con formula piena da tutte le accuse.

L’indagine

Quando il marittimo 52enne è morto, il fascicolo d’indagine è stato aperto dalla Procura come atto dovuto. Nel 2017, terminata l’inchiesta, l’accusa ha però chiesto e ottenuto il rinvio a giudizio per Bartolotti e la Micoperi. Secondo il pubblico ministero, il numero uno dell’azienda avrebbe a suo tempo omesso di valutare in maniera idonea i rischi in materia di sicurezza e salute dei dipendenti che operavano nei paesi sub sahariani, dove il virus della malaria è altamente presente. Inoltre non sarebbero state adottate le necessarie misure di prevenzione e, soprattutto, il lavoratore non avrebbe ricevuto alcuna formazione specifica sui rischi di quella missione all’estero. Infine, l’imputato non avrebbe predisposto tutti gli adeguati controlli sanitari.

Di tutt’altro avviso le difese che, in particolare, hanno sottolineato come sia ben nota la mancanza, ancora oggi, di un vaccino specifico contro la malaria. Come spiegato in aula dagli esperti intervenuti, inoltre, i marittimi non si sottopongono nemmeno alla profilassi, per via della loro particolare attività. Il giudice, al termine della discussione, ha quindi ritenuto non sussistere profili di responsabilità per gli imputati, che sono stati quindi assolti.

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