Ravenna, la Uil: "Basta con appalti e subappalti alla Marcegaglia"

Ravenna

Sarà effettuata oggi l’autopsia sulla salma di Bujar Hysa, l’operaio 63enne, socio della cooperativa Cofari, morto venerdì a un passo dalla pensione in seguito all’infortunio sul lavoro verificatosi all’interno dello stabilimento Marcegaglia. Il sostituto procuratore Cristina D’Aniello ha disposto l’accertamento affidato al medico legale Vassallo, che ha portato alla notifica di sette avvisi di garanzia nei confronti di tre responsabili della cooperativa di facchinaggio che da anni lavora in appalto nello stabilimento e quattro altre posizioni interne a Marcegaglia. Si tratta di un atto dovuto, per consentire agli indagati di nominare eventualmente i propri consulenti. L’accertamento dovrà stabilire le cause della morte, anche se al momento - stando a quanto riscontrato nelle fasi iniziali delle indagini condotte dalla Medicina del Lavoro e dai Carabinieri, sembra chiaro il nesso di causalità tra il trauma da schiacciamento all’addome e al torace, provocato dalla caduta di un pesante coil, in un magazzino di stoccaggio in cui l’operaio stava lavorando da solo.

La reazione della Uil

La morte del socio dipendente della Cofari continua a scatenare la reazione di sindacati e politica. Ieri è intervenuta la Uil, per bocca del segretario generale Carlo Sama, secondo il quale «forse è giunta l’ora di concentrarci maggiormente su quello che, analizzando gli incidenti accaduti recentemente e anche in passato, rischia di essere uno degli elementi ricorrenti e sempre presenti nella quasi totalità degli infortuni gravi e gravissimi: l’appalto e il sub-appalto». Un fenomeno contro il quale il sindacato di via Le Corbousier si scaglia precisando come «troppe aziende, Marcegaglia è solo una di queste, affidano in appalto a ditte esterne lavorazioni strettamente correlate e facenti parte delle attività del core business aziendale e questo ha come effetto diretto la compressione delle tutele economiche, normative e della sicurezza sul lavoro. Questa deriva va interrotta».

Il vicesindaco

Una presa di posizione dalla quale non si discosta l'intervento pressoché simultaneo del vicesindaco, con delega al Porto, Eugenio Fusignani, secondo cui bisogna intervenire sulla «tematica legata alle imprese appaltatrici e subappaltatrici, la cui modalità ha come effetto l’allentamento delle tutele sia economiche sia contrattuali e della sicurezza. Per quanto riguarda l’ambito portuale, mi preme evidenziare come già nell'ottobre scorso la prefettura con l'istituzione dell'Osservatorio composto da tutti gli attori istituzionali, sociali e dell'impresa, pose il tema della sicurezza al centro del dibattito».

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