«I consumatori devono saperlo: le nostre cozze sono sanissime»: a parlare è Sauro Alleati, presidente della cooperativa La Romagnola, che detiene la titolarità del marchio “La Selvaggia di Marina di Ravenna”. Alleati, che ha passato una vita pescando i mitili al largo di Ravenna, promuovendone ovunque le peculiari qualità, vuole sgombrare il campo dai timori di chi pensa che l’alluvione di maggio abbia avuto conseguenze nefaste sulla produzione di cozze di quest’anno.
«Il mare sa guarire le proprie ferite – dice Alleati – e, anche dopo che i fiumi avevano immesso nell’Adriatico acque non proprio pulite, è stato in grado di autobilanciarsi perfettamente. E anche l’Ausl è stata tempestiva, mettendo in atto azioni precauzionali fin dal primo allarme. La cozza selvaggia di quest’anno è eccellente». Insomma, se sul fronte della qualità la cooperativa assicura che non c’è nulla da temere, qualche problema in più sorge se si parla della quantità: si stima che la produzione del 2023 potrebbe andare incontro a un calo di circa il 50%. E questa volta il responsabile è davvero il mutamento climatico, anche se l’alluvione non c’entra nulla: «L’anno scorso la siccità ha portato poca pioggia e la temperatura del mare è stata alta, con un aumento della salinità – spiega Alleati -. Questo ha comportato una situazione di stress per le cozze, che sono cadute dai piloni perché non avevano più la forza necessaria per rimanere aggrappate».