Ravenna, l'assessora: "Nuovo palasport, il Comune ha vigilato"

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Inizia con una accorata difesa del progetto per il Palazzetto dello Sport la replica dell’assessora ai lavori pubblici Federica Del Conte alle numerose osservazioni mosse da Veronica Verlicchi de La Pigna a nome dell’opposizione unita: teatro dello scambio è la seduta straordinaria del consiglio comunale, chiesta e ottenuta dai gruppi di minoranza per chiedere conto all’amministrazione della gestione dell’appalto milionario. L’assessora rivendica i contributi pubblici erogati per il progetto, 2 milioni di euro tramite bando statale Coni e 1 milione dalla Regione – «una attestazione del valore dell’opera» – ricordando anche i 3 milioni erogati dalla Camera di commercio: «Negare la strategicità del Palazzetto – dice – testimonia una mancanza di visione futura». Tutti punti, questi, criticati dall’opposizione, che nel doppio finanziamento pubblico da Stato e Regione ha intravisto un profilo di incompatibilità. Quanto al valore complessivo dell’appalto, ormai lievitato a 20 milioni di euro, Del Conte precisa che, di questi, «sono circa 15,5 i milioni per le prestazioni obbligatorie» e che le varianti successive sono state necessarie per «una bonifica di residui bellici» e altri «miglioramenti». Una questione messa in particolare evidenza dal centrodestra è poi quella della voce di spesa da 400mila euro, che Verlicchi definisce «scandalosa», per l’attuazione delle misure di sicurezza anticovid: «L’emergenza pandemica – sostiene Del Conte – ci ha messo di fronte a una situazione di cui in precedenza non avevamo mai esempi».

Un’osservazione che non era stata anticipata dalla minoranza nella conferenza stampa di lunedì è quella, riportata sempre da Verlicchi, inerente lo stato effettivo di avanzamento dei lavori: «Il 17 dicembre 2021 – ha fatto notare la consigliera de La Pigna – sono stati approvati quattro stati di avanzamento dei lavori con una liquidazione da 6 milioni e 929mila euro, circa il 30% del valore dell’appalto ad oggi. Ma i lavori eseguiti dimostrano che non è stato raggiunto nemmeno il 20%, basta andare a vedere». «Al momento è stato realizzato il 30% delle opere obbligatorie in esecuzione» la risposta dell’assessora.

Ma il tema più atteso della seduta di ieri era probabilmente quello relativo all’interdittiva antimafia disposta dalla Prefettura di Salerno nei confronti del consorzio Research: erano state eseguite tutte le necessarie operazioni di verifica? Questo, sostanzialmente, il principale interrogativo mosso dall’opposizione, che lamenta «mancanza di controllo» da parte del Comune. «Il Comune stesso – ribatte Del Conte – per fare opportuna chiarezza aveva rinnovato a inizio marzo 2022 la complessa procedura di richiesta della cosiddetta informativa antimafia, rivolta alla Prefettura di Salerno, facendosi parte attiva. Il Comune non è stato inerte, abbiamo verificato il casellario informatico Anac e la banca nazionale antimafia con esito negativo. Il nostro ente supporta la massima collaborazione con tutti gli organi di vigilanza e controllo». L’intervento di Del Conte si conclude con la solidarietà espressa nei confronti dei tecnici degli uffici comunali, vittime a suo parere degli «attacchi» dei gruppi di opposizione. Ma l’ultima battuta è per chiudere la porta alla richiesta numero uno del centrodestra, vale a dire la revoca immediata del contratto al consorzio Research. «Un contratto non può essere risolto con leggerezza, si tratta di dichiarazioni strumentali e tendenziose – scandisce l’assessora –. Se avessimo agito in questa direzione avremmo esposto il Comune a cause certe di richieste di danni e risarcimento. Oggi abbiamo il dovere di attendere il pronunciamento del tribunale, l’8 giugno. Dopo potremo intraprendere le azioni più opportune e necessarie alla tutela dell’ente e dei cittadini».

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