Ravenna, investì la suocera. Condannato a un anno

Era accusato di aver tentato di uccidere la suocera schiacciandola con l’auto. Se l’è cavata con la condanna per lesioni stradali, che in abbreviato gli è costata la pena di un anno, un mese e 28 giorni. A vedere il bicchiere mezzo pieno è andata bene per il 38enne polacco che la sera del 24 marzo 2019 è sfrecciato lontano da via Bastione lasciando sull’asfalto la madre della compagna, travolta nei momenti concitati di una lite familiare legata alla gestione del figlio piccolo. L’uomo, difeso dall’avvocato Filippo Bianchini, rischiava 4 anni e mezzo, vale a dire la condanna chiesta dal sostituto procuratore Cristina D’Aniello al giudice per l’udienza preliminare Corrado Schiaretti.
La perizia disposta dal giudice
A giocare a suo favore è stata la perizia chiesta dallo stesso gup, che ha affidato all’ingegnere Francesco Rendine il compito di valutare se la dinamica dell’investimento fosse da ascrivere a un incidente piuttosto che a un volontario tentativo di colpire e uccidere la parente. Una valutazione che già nella precedente udienza si era sbilanciata nettamente a favore della prima ipotesi. Il consulente aveva infatti sottolineato come fosse innegabile che la suocera fosse stata «sormontata dalla ruota anteriore sinistra» dell’auto condotta dal genero, pur rimarcando che non poteva trattarsi di un’azione volontaria.Dalle testimonianze raccolte era emerso un quadro più ampio: i presenti erano agitati, il 38enne era in uno stato di alterazione alcolica, ma soprattutto - parole dell’esperto - è da tenere in considerazione anche «l’azzardo della vittima, che si sarebbe avvicinata all’auto già in movimento».