Ravenna. Incendio doloso di una barca nella valle

Ravenna

RAVENNA. Nessun dubbio sull’origine dolosa del rogo visto che la barca, dopo la rottura del fuoribordo, era priva di motore e di ogni altro elemento in grado di provocare autocombustione. E ben pochi anche sulle motivazioni che hanno spinto mani al momento ignote a dare alle fiamme un’imbarcazione in vetroresina alla pialassa Baiona: sull’accaduto sono in corso indagini da parte delle forze dell’ordine, ma l’ipotesi più accreditata al momento è quella legata ad una ritorsione da parte dei pescatori abusivi di vongole nei confronti di quelli autorizzati alla pesca in valle che di recente hanno anche dato vita a “ronde” per fermare i “bracconieri” ittici provenienti da fuori.

L’allarme

A dare l’allarme sabato è stato un addetto alla vigilanza dell’Ibs che lungo lo stradello che porta all’imbarco dell’Isola degli Spinaroni ha notato le fiamme. Vano ogni tentativo di spegnerle con un estintore in attesa dell’intervento dei vigili del fuoco. L’imbarcazione, utilizzata da uno dei pescatori “regolari” della valle, è infatti andata distrutta nell’incendio, che ha anche danneggiato le altre imbarcazioni vicine.

L’intimidazione

A non credere alla casualità è prima di tutto Luigi Lauro, vicepresidente della cooperativa Baiona Viva che raggruppa i pescatori “autorizzati”.
«Si tratta di un gesto intimidatorio, preoccupante, che segue la nostra richiesta di maggiori controlli a tutela dei pescatori professionisti e della valle stessa. Dopo le nostre ronde, pochi giorni fa sono state sequestrate da parte delle autorità alcune barche ai pescatori abusivi che operano in pialassa e guarda caso ora è accaduto questo. E’ un messaggio chiaro che mira a zittirci, cosa che non siamo però disposti a tollerare dopo che già subiamo i danni per l’azione dei predatori di vongole. Quanto successo conferma che in giro c’è gente pericolosa».

Le reazioni

E sull’accaduto non sono mancate le reazioni politiche. «Al di là che tutto lo lascia credere doloso, il fatto va inquadrato politicamente nella necessità di ripristinare la legalità della pesca dei molluschi bivalvi nella pialassa Baiona, di fatto oggi consentita per la quasi inesistenza dei controlli pubblici alle pratiche abusive predatorie di rapinatori provenienti da altre province e di altra nazionalità, col pescame raschiato dai fondali che finisce sulle tavole dei consumatori senza alcun controllo neppure igienico-sanitario – commenta Alvaro Ancisi di Lista per Ravenna –. Ai pescatori professionali di uso civico delle cooperative locali si impedisce invece di lavorare, a danno stesso dell’ambiente da preservare, per eccesso di imposizioni burocratiche non giustificate. Su questo avremo modo di discutere in consiglio comunale in l’occasione della procedura di variante al Regolamento Urbanistico Edilizio, ma non certo perché si voglia e ci sia neppure necessità che i pescatori civici “edifichino” in valle alcunché, tanto meno senza il pieno rispetto delle norme dettate dall’ente Parco del Delta, qui competente. Anzi perché, insieme al loro lavoro, sia rispettata anzitutto la valle».

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