Ravenna, in arrivo i farmaci monoclonali. Anche a domicilio.


Se il vaccino è considerata la via d’uscita maestra dalla pandemia, l’altra speranza a cui si guarda da mesi in ambito sanitario è quello di una cura farmaceutica specifica per il Covid 19. In particolare sono i farmaci monoclonali, alcuni già in distribuzione e altri in fase di approvazione dall’Aifa, che presto potrebbero essere in mano alle Unità specialistiche di continuità assistenziale (Usca) che potrebbero rappresentare uno step importante della lotta al covid. A confermarlo è Mario Marabini, direttore delle Nucleo cure territoriali ravennate: «A breve dovrebbe arrivare il via libera e allora li utilizzeremo per le cure a domicilio. Si tratta di un farmaco che non può essere dato a tutti, bisogna valutare il quadro clinico, ma stiamo studiando il loro utilizzo a fianco dei farmaci che già utilizziamo».
Se si pensa che in Toscana un paio di giorni fa sono state già consegnate le prime fiale ai medici sembra evidente che si aspetti solo che anche l’Emilia-Romagna vada in questa direzione per cominciare ad utilizzare questi farmaci. Si tratta sostanzialmente di farmaci a base di anticorpi monoclonali che sono progettati per legarsi alla proteina spike di Sars-Cov-2, in modo da impedire al virus di penetrare nelle cellule dell’organismo. Medicine che dovrebbero essere somministrati nella fase iniziale della malattia per impedire che si aggravi e diminuire ulteriormente il numero dei ricoveri, ovvero l’aspetto più problematico della pandemia.

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