Ravenna, impennata di vaccini col Green pass in età lavorativa

Dopo l’obbligatorietà del green pass a scopo lavorativo, le agende delle farmacie e delle cliniche private si sono riempite di persone non vaccinate, prenotate per il tampone. Non sono tuttavia pochi quelli che hanno optato per la soluzione più semplice, almeno dal punto di vista gestionale: vaccinarsi. L'effetto delle nuove disposizioni governative in due settimane si è visto nei dati delle persone che hanno ricevuto almeno una dose del farmaco: le fasce d'età che erano in stallo da mesi, con percentuali di avanzamento lentissime, hanno registrato in 14 giorni una forte crescita percentuale. È il caso dei nati negli anni Ottanta: i trentenni si erano fatti superare addirittura dai giovanissimi (12-19 anni) che pure soffrirebbero meno il covid e hanno potuto cominciare ad immunizzarsi con un mese di ritardo rispetto agli altri. Nella seconda metà di settembre, però, le persone tra i 30 e i 40 anni sono tornate a farsi vedere nei centri vaccinali ravennati: in due settimane la percentuale di copertura è passata dal 65% al 70%. Nella prima metà dello stesso mese la copertura era cresciuta solo del 2% e questa percentuale di incremento era stata registrata, nel medesimo periodo, per ventenni e quarantenni. Nelle settimane successive all'introduzione dell'obbligo di green pass, l'aumento per queste due fasce d’età è stato rispettivamente del 5 e del 3%. Anche qui dunque c’è stata un’accelerazione e ora i ventenni immunizzati sono il 75% del totale e i quarantenni sono arrivati al 73%. In altre parole il certificato verde ha fatto centro e ha velocizzato la campagna vaccinale, come si era visto già dall'aumento delle prenotazioni. Sarà interessante monitorare i dati delle prossime settimane: l'obbligo lavorativo entrerà infatti in vigore il 15 ottobre e fino ad allora è probabile che ci siano altre persone sotto i cinquant'anni che si decidano a immunizzarsi.


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