Ravenna, il sindaco: "Ambulatori gratis ai medici di base"

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Sms e notifiche sul fascicolo sanitario per migliaia di utenti Ausl del Ravennate. Il messaggio è sempre lo stesso: «Il suo medico cesserà il rapporto convenzionale». Sono cinque i dottori di famiglia che entro la fine dell’anno andranno in pensione a Ravenna. Che a livello provinciale diventano una decina, con alcune località e Comuni che restano “scoperte” dalla presenza di sanitari. Tanto che ora il sindaco, Michele De Pascale annuncia ulteriori provvedimenti: «Concederemo gratuitamente spazi comunali – spiega il primo cittadino - laddove ci siano dottori di medicina generale che vogliano trasferirsi, soprattutto nelle frazioni meno popolose». Ora, del resto, quelli che tradizionalmente venivano chiamati i “medici condotti” hanno circa 1.500 pazienti ciascuno: un dato medio che fino a pochi mesi fa era la cifra massima. Ora invece ci sono medici nella provincia bizantina che raggiungono i 1800 utenti. «Stiamo vivendo gli effetti di una gobba demografica – spiega Mauro Marabini, direttore del dipartimento Cure primarie e medicina di comunità dell’Ausl Romagna -. Per cui i molti professionisti entrati in ruolo negli anni ‘80, ora non sono così facilmente sostituibili. Vivremo comunque un assestamento alla metà di gennaio, quando sincronizzeremo l’uscita di bandi per nuovi medici di famiglia a questi pensionamenti». Esodi che sono difficili da prevedere e così pianificarne le contromisure, dal momento che un medico curante matura la pensione qualche mese dopo compiuti i 62 anni e può proseguire fino ai 70 anni di età. In quel cospicuo lasso di tempo, il momento giusto attiene alla sensibilità e alle condizioni di salute personali. Fatto sta che a Capodanno saluteranno la vita di ambulatorio ben cinque professionisti di lunga “militanza”: Davide Missiroli è lo storico medico di Ponte Nuovo, con un secondo ambulatorio anche a Porto Fuori. Maria Bonfà ha svolto invece per anni la sua funzione in via Renato Serra, Donatella Venturi cessa il suo operato in via Guaccimanni, Rossella Geminiani in via Lissa. Confermato anche il pensionamento del medico sospeso nei mesi scorsi per il caso sulle false certificazioni vaccinali, Luca Graziani, che lavorava a Ravenna e a Mezzano. «La vacanza del medico a Mezzano contiamo di risolverla ai primi di gennaio – prosegue Marabini -, mentre si continua a lavorare a possibili soluzioni per Cotignola e Conselice». Momenti di “emergenza” che erano già toccati a Faenza e Cervia, dove ora sono tornati ad esserci medici con zero mutuati per un turnover che si è finalmente sbloccato. In generale comunque resta difficile «attrarre medici al di fuori dell’agglomerato urbano – spiega il dirigente Ausl -. I complessi ambulatoriali e le case della salute consentono una migliore gestione del paziente, anche attraverso l’inserimento di competenze infermieristiche. Per questo c’è un maggiore accentramento dei medici in alcuni luoghi. E per questo le politiche intraprese per rendere diffuse prassi come quella dell’infermiere di comunità e le Unità di continuità assistenziale saranno fondamentali». Il sindaco ritiene che nel perseguire questa direzione sarà necessario «rendere sempre più capillari le Case della salute, e dovremo cercare di spingere sempre di più i medici ad aprire secondi ambulatori. E’ il motivo per cui a gennaio procederemo con una delibera – spiega De Pascale – per rendere gratuita la concessione di spazi comunali che possano avere questa destinazione». Per Ponte Nuovo, poi, va fatto un ragionamento dedicato: «Con l’operazione, finanziata dal Pnrr, della costruzione di nuovi asili e scuole, si libereranno alcuni spazi, deputabili a servizi sanitari e di riferimento sociale. Ne stiamo già ragionando – conclude il primo cittadino – assieme all’Ausl Romagna».

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