Ravenna, "bisogna schiacciargli le unghie". Il Pri si scusa con i cittadini per le frasi del consigliere

Ravenna

RAVENNA-Il consigliere Andrea Vasi del Pri chiede scusa, sapendo di aver usato toni inaccettabili nel corso della burrascosa seduta del consiglio comunale, nella quale la protesta dei residenti di Savarna, Grattacoppa e Torri di Mezzano per i ritardi nella costruzione del nuovo ponte sul fiume Lamone, aveva invaso l’aula di Palazzo Merlato, di fatto togliendo la parola al sindaco. Sì, perché oltre alla frustrazione dei residenti, che a dispetto delle regole avevano preso la parola in consiglio, attaccando verbalmente il sindaco per i mancati ristori, a peggiorare la situazione ci aveva pensato Vasi, usando contro i manifestanti espressioni come «bisogna schiacciargli le unghie» e invocando provvedimenti legali e sanzionatori. Una situazione surreale tanto più che proprio in quelle zone la coalizione che guida l’amministrazione comunale fa il pieno di voti e consensi. A raccontare il gesto riparatore sulla sua pagina Facebook, è Emily Tassinari, una delle promotrici della protesta. «Carissimi compaesani, sono stata personalmente contattata dal vicesindaco Eugenio Fusignani e dal consigliere comunale Andrea Vasi che, secondo me, non ha avuto una settimana migliore della mia. Entrambi convengono sull'inopportunità delle frasi pronunciate dal consigliere che, dettosi sinceramente mortificato per l'accaduto, ha presentato le proprie scuse a me, ed attraverso me, a tutti voi presenti in sala consiliare martedì scorso. Credo, non si possa chiedere umanamente uno sforzo maggiore. Anche io del resto non ho avuto un comportamento adeguato al momento, anche se in parte giustificato dalla frustrazione dettata dal fatto che, dopo la nostra manifestazione, nessuno era venuto a dirci come stavano le cose, e per l'inadeguatezza dei ristori proposti». Un gesto forse dettato dal malumore che da giorni attraversa il Pri, con la base e i dirigenti pronti a chiedere conto ai vertici di un’uscita tanto infelice. Da tempo i residenti di Savarna chiedevano risposte e un confronto con l’amministrazione. «Adesso, dopo le ultime notizie e dopo l'illuminante riunione di ieri sera in sala parrocchiale, ci siamo resi tutti un po’ conto che la risoluzione della questione non sarà né breve, né semplice. Io ho accettato le scuse che mi sono parse davvero sincere e così spero farete tutti voi». Caso chiuso per ora, ma dai commenti emerge chiara l’intenzione di non abbassare la guardia.

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