Ravenna, il piano del traffico: "Stop alla dipendenza dall'auto"

RAVENNA - Il nuovo Piano urbano della mobilità sostenibile sarà valido fino al 2032. Al momento è stato pubblicato in Regione nell’ambito della valutazione ambientale e si è aperta la fase delle osservazioni. Tra gli obiettivi strategici, che saranno declinati nel dettaglio dai vari piani particolareggiati per cui il Comune ha aperto le procedure di affidamento, c’è la «valorizzazione degli aspetti positivi legati ai cambiamenti eccezionali occorsi negli ultimi due anni di pandemia e la loro trasformazione in opportunità per guidare le strategie di miglioramento della mobilità e della qualità della vita delle persone che vivono e lavorano a Ravenna o che la visitano». Sono aspetti che riguardano una maggiore vita all’aria aperta e che toccano soprattutto la viabilità ciclabile, anche se è innegabile che il Covid abbia impattato negativamente sul trasporto pubblico. Il piano mira al «potenziamento delle infrastrutture ma soprattutto dei servizi dedicati alla mobilità collettiva, ciò al fine di incrementare l’offerta dei servizi di trasporto pubblico locale con l’obiettivo di assicurare connessioni stabili, efficaci e funzionali». In altre parole c’è la «necessità di consolidare il ruolo del trasporto pubblico urbano, promuovere il ruolo della rete suburbana nel collegamento con i lidi e con le frazioni del forese più prossime al capoluogo, nonché innalzare i livelli di servizio offerti alle altre località dai servizi extraurbani e da nuovi servizi a chiamata».

Il Pums vuole meno auto in circolazione: attraverso la tariffazione e il controllo e rimuovendo la possibilità di parcheggiare nelle zone più delicate, si vuole «superare gradualmente il modello tradizionale basato sulla sosta diffusa in tutto lo spazio pubblico» puntando su parcheggi scambiatori attrezzati, periferici e controllati. Il tutto per ridurre la «dipendenza dell’uso dell’auto, in particolare negli spostamenti di breve/media distanza, attraverso misure di riduzione del tasso di motorizzazione nel comune che lo allineino a quello delle città europee (oggi pari a 35 auto ogni 100 abitanti, contro le oltre 70 auto per 100 abitanti di Ravenna)». Una politica che aiuterà anche il «rischio zero» verso il quale si vuole puntare per quanto riguarda gli incidenti stradali.

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