Ravenna, il dj: "In fila alle 7 al Lidl per le scarpe trash"

Ravenna

Cosa se ne farà la gente di tutte queste scarpe, se dovrebbe stare in casa e girare il meno possibile? La verità è che l’immensa gioia di avere quel modello brandizzato Lidl, è un rimedio al malumore post Covid. Dall’estate scorsa in tutta Europa è esplosa questa mania, approdata anche da noi grazie al tam tam mediatico sui social. Ne è convinto anche il ravennate Alessandro Bruno, che di notte si trasforma nel famoso Mitch B. dj, uno dei tanti che voleva quelle sneakers ed è riuscito nell’impresa. È l’argomento più chiacchierato sui social, tra chi lo analizza e chi propone dei collage facendole indossare al Premier Conte o magari a Cenerentola.

Tu che hai sempre orbitato nel mondo della notte a che ora ti sei svegliato per poterle comprare?

«Molto presto, verso le 7 ero già in fila ma sono arrivato secondo, davanti a me c’era una ragazza, che però ho sorpassato all’apertura delle porte».

Poi quanta gente è arrivata?

«In dieci minuti è arrivata una marea di gente, tutti molto giovani; in tutto più di un centinaio e tra noi due persone anziane col carrello, quasi intimorite».

Durante l’attesa quali erano i discorsi tra voi?

«Si parlava poco perché tutti imbavagliati dalla mascherina, però i gruppetti di amici prendevano le ordinazioni per i quantitativi per gli amici, rimanendo delusi una volta dentro».

Perché dici così?

«L’assortimento era molto modesto e la direzione di quel punto vendita aveva limitato l’acquisto a 1 singolo pezzo per ogni persona; un accorgimento sensato, col quale io ho comprato un paio di scarpe, di ciabatte e di calzini. Altrimenti ne avrei preso il quintuplo».

Ai più rimane ancora sconosciuto il motivo di tanto successo, ma tu perché le hai comprate?

«È un po’ un “ must have “, non c’entra né marchio né prezzo: queste scarpe oggi sono desiderate come le combo di molti famosi brand del lusso, come Nike per Off White o Adidas per Supreme. In questo caso però si è giocato sul fattore “ happy trash “, ottenendo un effetto mediatico pazzesco».

La prima cosa che hai fatto quando sei arrivato a casa?

«Le ho fotografate e postate sui miei canali social, dando il via a una giornata di like e commenti, poi le ho anche provate».

Quando le indosserai?

«Per ora voglio tenerle illibate ma non le vendo neanche. In molti vogliono rivenderle, proponendole a cifre esorbitanti. A dire il vero l’ho fatto anch’io, le ho messe in un marketplace a 1000 euro ma per rilanciare a un amico che le aveva postate alla metà. Qualcuno mi ha anche scritto per farmi delle offerte, che ovviamente oscillavano poco sopra i cento euro».

Hai mai fatto altre pazzie per delle scarpe o dell’ abbigliamento?

«Mi piacciono le personalizzazioni e l’ho fatto su un paio di Vans e uno di Nike; sono le stesse aziende che offrono questo servizio, uno straordinario modo di fidelizzare e fare sognare i propri clienti».

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