Ravenna, il Comune pensa al riordino di istituzioni culturali e musei

RAVENNA Un nuovo soggetto istituzionale che semplifichi la babele della cultura ravennate e metta in rete i musei e i siti di aggregazione come Palazzo Rasponi delle Teste. Il tema è aperto sin dallo scorso mandato di Michele De Pascale ma non è mai stato portato a termine. Tanto che nel programma elettorale il passaggio è stato omesso. Non per questo, però, la questione è stata archiviata e in questi giorni nei corridoi di Palazzo Merlato si è tornati a fare ipotesi, anche se ancora non sono atterrate su tavoli istituzionali.

Per capire a fondo il tema, occorre partire da quanto scritto nel Documento unico di programmazione 2021-23, ancora vigente. In un passaggio si legge: “Si rende necessario favorire la maggiore integrazione fra i diversi soggetti, grazie anche al riordino delle istituzioni culturali e museali, facendo inoltre ricorso a nuove forme di finanziamento e valorizzando luoghi e spazi”. Questo riordino dovrebbe coinvolgere sia la fondazione RavennAntica sia l’Istituzione Classense. Ma anche e soprattutto i musei minori e i siti culturali decentrati che oggi faticano a trovare una loro sostenibilità economica. Al centro di questo progetto c’è proprio il tema della sostenibilità: trovare nuove forme di finanziamento e andare a colpire piccole sacche di inefficienza che gravano sui vari bilancio. In Comune si ipotizza perciò la creazione di un unico soggetto che da una parte semplifichi i passaggi burocratici e dall’altra riesca a trovare i fondi.

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