Ravenna, il Comune alza le tasse e porta l'Irpef al massimo

Per usare un termine entrato in auge negli ultimi anni, si può dire che il Comune di Ravenna abbia introdotto la flat tax sull’Irpef di sua competenza. Non è però una buona notizia per i ravennati perché Palazzo Merlato ha portato l’aliquota al massimo possibile: 0,8% per tutti, introducendo però una fascia di esenzione – prima assente – per chi dichiara meno di 13mila euro. Addio quindi ai cinque scaglioni progressivi dell’Irpef (dallo 0,55% fino a 15mila euro allo 0,8 % per chi ne guadagna più di 75mila). Una manovra che vale, da sola, maggiori entrate per 4,5 milioni di euro e un incremento medio pro capite, calcolato dagli uffici comunali, pari a circa 40 euro a testa annuali. Una scelta per cui c’è stato un primo confronto con i sindacati e non è stata semplice da prendere. Non è l’unico aumento di gettito previsto: anche l’Imu aumenterà per determinati frabbricati (Capannoni di categoria D, fabbricati Rurali e terreni agricoli) per 1,19 milioni di euro di maggiori entrate. Palazzo Merlato paga anche la fine del gettito che gli garantiva il recupero dell’Imu arretrato sulle piattaforme, che era pari a 9 milioni annui. Da qualche anno però è stata istituita l’Impi, una tassa pensata appositamente per le piattaforme, che lo scorso anno ha portato il Comune a incassare 4,8 milioni di euro (pari a due annualità) e che dovrebbe farne arrivare altrettanti nell’anno in corso. I tempi di trasferimento di questi fondi, che passano dallo Stato, non sono però dei più celeri.

«Costretti a farlo»

La difficoltà delle scelte è testimoniata anche dai tempi che si è preso il municipio per approvare il bilancio. I conti, con l’aumento dei costi dei servizi dovuto all’inflazione, non tenevano più. L’ultimo aggiornamento dell’Irpef porta del resto la data del 2014 e con questa manovra Palazzo Merlato conta di tenere i conti in ordine nei prossimi anni, quando dovrà compartecipare ai tanti investimenti previsti nel Pnrr. La priorità, dice il Comune, è comunque quella di garantire la qualità dei servizi, pur nel contesto di una minore disponibilità di risorse rispetto al passato, che consente di sostenere una spesa adeguata ai bisogni dei servizi sociali, culturali, educativi e per uno sviluppo economico compatibile con le nuove istanze ambientali e di mobilità sostenibile. «Ma per fare ciò, quest’anno si è costretti ad agire azioni strutturali sulla parte corrente delle entrate, utilizzando i piccoli margini rimasti sulle imposte legate al patrimonio e compensando l’aumento delle aliquote sui redditi con misure di equità come una soglia di esenzione e un fondo di ristoro».

Le esenzioni e le multe

Proprio questi due strumenti sono l’altro elemento di novità del bilancio previsionale. Dell’esenzione si è detto: chi guadagna meno di 13mila euro l’anno – in gran parte precari, pensionati o persone con lavori poco retribuiti – sarà esentato dall’Irpef. Sarà ampliato a 500mila euro invece il fondo di restituzione, basato sull’Isee: potrà accedervi chi ha un parametro più basso di 15mila euro. Si pensa in questo caso a coppie con figli a carico con impieghi poco remunerativi o in generali i nuclei più deboli della popolazione. C’è poi il capitolo delle tasse extratributarie. Valgono in totale 45,9 milioni di euro a fronte dei 42,7 milioni incassati (almeno dagli ultimi dati) lo scorso anno. «L’aumento dipende, prevalentemente, dalla previsione di maggiori entrate da sanzioni per violazioni al codice della strada, in crescita di 1,692 milioni, per effetto del potenziamento dei sistemi di controllo». Il bilancio di parte corrente quota complessivamente 217,313 milioni di euro.

La prevista ripresa del turismo porta il Comune a prevedere anche un aumento del gettito che deriverà dall’imposta di soggiorno: 348 mila euro in più rispetto alla previsione assestata del 2023 e il totale che arriva a 2,08 milioni di euro. Nella relazione il Comune sottolinea anche la non riproposizione da parte del governo di ristori a compensazione delle minori entrate da imposta di soggiorno che per gli ultimi tre anni hanno compensato la perdita di gettito legata alla riduzione delle presenze turistiche. Nel bilancio è scritto anche il modo in cui saranno utilizzati questi fondi: la fetta principale, pari a 375mila euro, riguarda la gestione dei servizi turistici di base e attività promozionali (materiali, video, partecipazione a progetti di comarketing). Seguono 295mila euro per il sostengono alle attività di promozione per attività di rilevanza turistica e grandi eventi, oltre a 213.020 euro per le attività di potenziamento della promozione del territorio (tra cui social media e promozione delle eccellenze territoriali). Gli eventi (Notte d’oro, Mosaico di Notte, Spiagge Soul, eventi di Natale, Bella di Sera) impiegano 197.587 euro. La tassa di soggiorno viene spesa anche per la manutenzione delle attività balneari: 894 mila euro per manutenzione dei paesi e gestione del verde.

Newsletter

Iscriviti e ricevi le notizie del giorno prima di chiunque altro Clicca qui