Ravenna, il caso del circolo Quintet: senza giochi non può riaprire

RAVENNA - «Quando ho letto le attività vietate dal protocollo regionale non ci potevo credere: sembrava scritto apposta per noi. Pensavo che ad un certo punto nell’elenco ci fosse scritto “ad esempio quelle che fanno al Quintet”». Nicola Cervellati, presidente del circolo ludoteca fondato nel 1993, spiega così il motivo per cui le porte della sede di Ponte Nuovi rimarranno chiuse.

Le norme “anti-gioco”

Al Quintet del resto, questo si fa: si gioca. C’è anche un bar, che serve come autofinanziamento, ma chi entra lì dentro solitamente vuole passare una serata ai giochi da tavolo che riempiono l’intera parete di quella che un tempo era una sala da ballo. Il passaggio del protocollo regionale a cui si riferisce Cervellati è questo: “Non sono ammesse le attività per le quali non è possibile garantire puntuale e accurata sanificazione dei materiali o distanza minima di un metro o per le quali sono previsti espressi divieti da parte di disposizioni nazionali/regionali. Tra queste, a titolo esemplificativo: gioco delle carte, giochi da tavolo, biliardino (calciobalilla), giochi di ruolo”.

La decisione del Quintet

Il Quintet, alla luce di questo passaggio, ha deciso che non aveva senso riaprire il 25 maggio: «Per le ludoteche il momento è drammatico – continua Cervellati –. Quello che spero è che le cose cambino alla luce di un miglioramento dei dati dell’epidemia. Sanificare un gioco da tavolo dopo ogni partita non mi pare semplice». Se in futuro la Regione cambierà le linee guida stabilendo che per mettersi attorno ad un tavolo per giocare basteranno guanti e mascherine il Quintet potrà anche considerare la riapertura.

L’autofinanziamento

Fino ad allora, però, è improponibile: «Siamo un’attività basata sul volontariato, anche un po’ allargato, gestire questi obblighi non è banale». Resta il problema delle spese fisse: affitto e utenza. «L’affitto per fortuna ci è stato congelato dalla proprietà – dice Cervellati – mentre per le utenze diciamo che ci viene incontro l’estate, con le bollette che sono meno care. I soci ci stanno dando una mano, ora faremo qualche aperitivo di autofinanziamento utilizzando però l’area esterna. L’interno del circolo sarà aperto soltanto per andare in bagno». La situazione di tutte le ludoteche è simile a quella del Quintet: «Personalmente – conclude Cervellati – credo ci sia qualche contraddizione nelle norme finora emesse ma bisogna adeguarsi per la sicurezza di tutti. Speriamo che le cose migliorino e si riesca a riaprire».

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