Ravenna, il bidello ammette: "Ho voluto far vedere alle ragazze le foto dei miei genitali"

«Alcune cose sono vere, come le foto con i miei genitali. Altre non lo sono o sono oggetto di un’interpretazione equivoca in buona fede». Il bidello arrestato con l’accusa di violenza sessuale nei confronti di alcune giovani studentesse di una scuola superiore del Ravennate affida a una dichiarazione spontanea di fronte al gip le prime parziali ammissioni sulle accuse mosse contro di lui dalla Procura.

Il 35enne originario della provincia di Caserta, ma residente a Lido Adriano, pur avvalendosi della facoltà di non rispondere alla domande di giudice e pm ha ammesso di aver mostrato le immagini dei propri genitali a due studentesse, specificando però di non aver mai tentato approcci che potessero andare oltre l’esibizione di quelle foto. Secondo l’accusa da giovane simpatico e alla mano, con il quale diverse ragazze avevano stretto un buon rapporto perché “sapeva ascoltare”, il 35enne si era trasformato in una specie di molestatore seriale nei confronti, in particolare, di quelle due giovanissime che aveva preso di mira. Tutto era iniziato con degli apprezzamenti all’apparenza innocui, come “sei bellissima” e “ti stanno bene i pantaloni”, per poi passare all’utilizzo di parole più colorite.

Nei racconti resi dalle studentesse ai propri insegnanti e poi alla dirigente dell’istituto scolastico – che ha provveduto ad effettuare la formale denuncia alla Procura della Repubblica, – quel bidello assunto a tempo determinato era diventato fin da subito piuttosto “popolare” tra i ragazzi. Tuttavia, in molti avevano notato quel suo indugiare in maniera anche insistente sui seni e sui glutei delle studentesse, alle quali non faceva mancare i propri apprezzamenti. Nei confronti delle due parti offese, però, il ragazzo si era spinto a tal punto oltre da aver mostrato loro delle foto che ritraevano i suoi genitali, per poi vantarsi delle sue dimensioni. Nonostante le due ragazze avessero provato ad ignorarlo, le violenze sono proseguite con toccamenti tra le cosce e inviti espliciti ad andare a casa sua “per pulire” (allusione in realtà di natura ancora una volta sessuale secondo il gip Andrea Galanti che ha firmato l’ordinanza per l’applicazione della misura cautelare). In un’altra circostanza avrebbe afferrato una delle due vittime per i polsi, con l’intento di trascinarla nell’aula relax della scuola. Azione violenta alla quale, fortunatamente, la giovane era però riuscita a sottrarsi.

Tutte queste circostanze, ora, fanno parte del fascicolo aperto dal pubblico ministero Angela Scorza, che nei giorni scorsi ha chiesto e ottenuto l’applicazione della misura cautelare degli arresti domiciliari nei confronti dell’indagato. Difeso dagli avvocati Giorgia Toschi ed Ermanno Cicognani, ieri mattina il 35enne è comparso in tribunale per l’interrogatorio di garanzia dove, appunto, ha ammesso di aver mostrato quelle scabrose foto alle ragazze. Nei confronti del bidello, tra l’altro, era aperto un procedimento disciplinare interno per via dei numerosi richiami che aveva ricevuto per inadempienza. In particolare, si sarebbe rifiutato di pulire i locali scolastici, si sarebbe dimostrato insofferente davanti ai compiti che avrebbe dovuto svolgere e, in una occasione, era stato persino scoperto a dormire sulle panchine della palestra.

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