Ravenna, i lidi nord e l'incubo zanzare

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I lidi nord, da Casal Borsetti fino a Marina di Ravenna, continuano nella loro lotta contro le fastidiose zanzare. Il monitoraggio condotto da Azimut segnala la presenza di situazioni di forte disagio, che trovano conferma per altro in diversi post sui social in cui non poche persone si lamentano della situazione.

Le rilevazioni

Nell’ultima rilevazione, datata 13 luglio, Marina Romea e Porto Corsini fanno segnare i livelli massimi, ben al di sopra della soglia di tolleranza, seguiti da Casal Borsetti.

Sempre al di sopra della soglia del disagio, ma con livelli per fortuna inferiori, risulta Marina di Ravenna. Il valore di disagio è ottenuto sulla base del numero delle zanzare catturate con le trappole ad anidride carbonica e considerando l’aggressività delle singole specie. La situazione appare sotto controllo, e al di sotto della soglia del disagio, in tutti gli altri lidi ravennati a sud di Marina di Ravenna.

Residenti esasperati

«Il problema c’è ed è evidente soprattutto all’imbrunire, a volte la situazione è insopportabile – commenta Marino Moroni, presidente della Pro loco di Marina di Ravenna -. L’invasione di zanzare disturba parecchio e di certo non fa il bene della nostra località, che proprio verso sera diventa una meta per chi vuol trascorrere una serata all’aria aperta. Confidiamo che i trattamenti possano produrre, in un tempo ragionevolmente breve, gli effetti desiderati. La situazione è sicuramente peggiorata rispetto agli anni scorsi, penso che sia anche questo una conseguenza delle abbondanti piogge dello scorso maggio e giugno».

Secondo il monitoraggio di Azimut la situazione peggiore, aggiornata al 13 luglio, si sta vivendo a Marina Romea: «Il problema c’è sempre stato – spiega il presidente della Pro loco della località, Luca Ruffini -. Siamo un lido vicino a estese aree naturali umide per cui è inevitabile che si vivano alcuni disagi. La grande bellezza della nostra natura porta anche qualche effetto collaterale. Gli addetti alla disinfestazione sono già intervenuti ma è una battaglia molto difficile da vincere, non tutti gli specchi d’acqua sono raggiungibili. Per il futuro si pensa anche all’impiego di droni per poter intervenire su tutte le aree umide. Dovranno comunque essere interventi rispettosi della natura, visto che ci troviamo anche all’interno del Parco del Delta del Po. Dobbiamo raggiungere una situazione di compromesso che ci faccia vivere in una situazione tollerabile. Di sicuro gli interventi che fino a pochi anni fa erano sufficienti ad arginare il fenomeno, oggi sono diventati insufficienti». (ro.art.)

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