Ravenna, i 30 anni di Mirabilandia: "Costruirlo fu la scelta giusta"

Archivio

Era l'estate di trent'anni fa e Mirabilandia apriva i battenti. Il sindaco era Mauro Dragoni che volle il parco divertimenti con grande determinazione, gestendo un dibattito complesso che si sviluppò non solo con l'opposizione di allora ma anche con parte del suo partito e delle forze politiche che lo sostenevano. Vidmer Mercatali era dirigente politico di quel Pci che stava diventando Pds e dopo, nei primi anni dell'apertura del Parco della Standiana, sarà assessore al Turismo con Pier Paolo D'Attorre. In seguito sarà sindaco e vivrà gli anni complessi del parco e il suo veloce rilancio.


Mercatali, con lei è possibile tracciare un bilancio di quanto Mirabilandia abbia cambiato l'offerta turistica del Ravennate. Innanzitutto questo: l'ha rivoluzionata? E in positivo o in negativo?


«Assolutamente l'ha cambiata profondamente. Alla fine degli anni 80 e all'inizio dei 90 quello che in buona parte vediamo era un'idea che, come dirigenti politici, stavamo semplicemente accarezzando. Era quella di fare del Ravennate uno dei territori più importanti a vocazione turistica. Sapevamo di avere tutte le carte in regola: il mare, la città d'arte, le bellezze naturalistiche del Parco del Delta. Mancava un luogo di divertimento, che altrove esisteva. Per questo Mirabilandia era importante ed è certamente stato un cambiamento positivo».


Il confronto in città su questa opportunità su cosa si concentrava?


«C'era un dibattito acceso. Una parte del Pci pensava che fosse sbagliato privarci di quella porzione di territorio agricolo. Fu uno scontro simile a quello che vissi io, a Cervia, col golf. Per alcuni realizzarlo significava portare via ai braccianti un loro potenziale. Per questo il contrasto era più serrato nel nostro campo che non nella dialettica con l'opposizione. Che di fatto copiava alcuni elementi del nostro scontro interno. Ho sempre pensato mancasse loro un'idea definita di città. E credo che gli manchi anche oggi».


Gli elementi di resistenza erano dati anche da questioni ambientali.


«Sì, per la vicinanza col Parco del Delta. In realtà oggi c'è un parco perfettamente integrato con l'ambiente. Gli ambientalisti a Ravenna hanno combattuto anche battaglie giuste, ma quella non era centrata per nulla. Come non lo era quella basata sul fatto che Mirabilandia nasceva troppo decentrata rispetto a Ravenna e rivolta a Cervia e al Riminese. In realtà oggi sappiamo quanto risulti strategica quella posizione, che funge da attrattore per la nostra città e i nostri lidi».


Chi voleva più fortemente la nascita del parco?


«La dirigenza allora più giovane del Pci poi Pds. E in primis Dragoni, che fu molto bravo e dimostrò come sia stato, sotto tanti punti di vista, un innovatore. Serviva un elemento di caratterizzazione forte, improntato sul target popolare. Dopo sarebbero arrivati, con la mia Giunta, l'internazionalizzazione del turismo con i monumenti riconosciuti dall'Unesco, gli sforzi per sviluppare la riviera con Marinara e il porto di Casalborsetti. E le cittadinanze onorarie, pensate per avere ambasciatori riconosciuti nel mondo fra le personalità che culturalmente si erano legate a Ravenna. Eventi che ci diedero una presenza mediatica importante».


La stessa Mirabilandia si prese una quota rilevante di attenzione dei mass-media…


«È vero, nei primi anni l'attività degli studi televisivi ospitati nel parco, poi anche loro attrassero grandi personaggi».


Come sindaco ha ricordi particolari legati a Mirabilandia?


«Beh sì, nel 1999 ho in mente quando con Laetitia Casta facemmo il giro di tutte le attrazioni del parco. Era il periodo in cui aveva concluso il girato di Asterix e Obelix, con Depardieu. Una delle giornate più divertenti fu un'altra».


E quando?


«Metà anni '90, quando Massimo D'Alema, allora segretario del Pds, volle portare i suoi figli a Mirabilandia. In realtà si divertiva quasi più lui dei ragazzi. Stette due giorni, e nel primo lo accompagnammo in alcuni. Me lo ricordo sui giochi dove si toccavano grandi altezze. Lui entusiasta, io molto meno».

Newsletter

Iscriviti e ricevi le notizie del giorno prima di chiunque altro Clicca qui