Ravenna, “ha finto un tumore per raggirare un anziano”

Si sarebbe finta malata di tumore e bisognosa di cure chemioterapiche, inducendo così un 80enne a prestarle denaro a più riprese, fino a raggiungere una cifra complessiva di circa 30mila euro. Ma i soldi, in realtà, sarebbero serviti per avviare le pratiche di acquisto di un’automobile.

Sono le contestazioni rivolte dalla Procura ravennate nei confronti di una 50enne di Marina Romea che si trova ora a processo con l’accusa di circonvenzione d’incapace, perché l’anziano che lamenta di essere stato raggirato, vedovo e in preda di uno stato depressivo, si troverebbe in condizioni tali da non consentirgli di difendersi da potenziali inganni.

I fatti descritti dal capo d’imputazione risalgono a metà dicembre del 2021, quando la donna avrebbe convinto l’80enne ad aprire un finanziamento per l’acquisto di una Mercedes classe A dopo avergli raccontato di doversi sottoporre a sedute di chemioterapia. Ieri in tribunale a Ravenna davanti alla giudice Cecilia Calandra l’anziano, costituitosi parte civile con l’avvocata Francesca Albertini, ha confermato quanto già dichiarato all’epoca in sede di denuncia. I primi a insospettirsi furono i figli, e a far risuonare per loro il campanello d’allarme non sarebbero stati solo i presunti “prestiti” concessi alla 50enne, ma anche ulteriori elargizioni di denaro nei confronti di altre persone, una delle quali, 39enne, fu arrestata nel luglio del 2022 dai carabinieri a Lido di Dante mentre si faceva consegnare 350 euro in contanti dall’anziano. La donna ha poi scelto di essere giudicata con rito alternativo, mentre la 50enne ha voluto difendersi nel merito andando a dibattimento, tutelata dall’avvocato Francesco Furnari, sostituito ieri in aula dal collega Rocco Barillaro. Secondo la difesa, tuttavia, vi sarebbero alcune imprecisioni nelle ricostruzioni accusatorie, a cominciare dalla questione dell’acquisto dell’auto. Questo infatti, secondo i legali che assistono la donna, non sarebbe mai avvenuto per sopraggiunte problematiche relative alla pratica di finanziamento dell’auto. La concessionaria avrebbe quindi proposto un leasing, per poi arrivare a un noleggio della vettura per qualche giorno. Non solo: sempre secondo la difesa, all’epoca dei fatti contestati la donna si sarebbe effettivamente trovata in ospedale, bisognosa di cure. L’80enne, in ogni caso, continua a sostenere di avere effettivamente elargito una somma intorno ai 30mila euro alla donna. Nella prossima udienza, fissata in ottobre, saranno ascoltati i testimoni dell’accusa.

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