L’aereo in fondo al canale resterà lì ancora per un anno, come minimo, e sulla partita il governo americano avrà una pesante voce in capitolo. Questo è quanto emerso durante la conferenza stampa di presentazione da parte dell’Autorità portuale del piano operativo triennale (il servizio sul documento è nello speciale dedicato al porto). A parlare del relitto è stato il comandante della Capitaneria di Porto Francesco Cimmino che ha confermato come «il governo americano abbia mostrato interesse». C’è stato però anche un passaggio in Soprintendenza: «Non possiamo metterci le mani perché gli Stati Uniti sono interessati a recuperarlo perché hanno attivato una sorta di ricerca di mezzi di strutture che hanno partecipato alla Seconda Guerra Mondiale e sembra che sia un aereo che abbia queste caratteristiche». Per adesso, ha continuato il comandante «siamo in attesa di sapere quello che possiamo fare, al momento non desta preoccupazione perché non comporta problemi di ingresso alle navi». Il relitto è infatti ad una quota di 14,5 metri. Proprio quella è però la quota in cui, dal 2024 in poi, si scaverà e quindi «dobbiamo pensare a come tirarlo su». Si comincerà quindi a pensare ad una sua estrazione dai fondali a partire dal prossimo anno, al momento non si hanno molte idee. Di certo, è stato aggiunto in conferenza, nel caso sia confermata l’ipotesi che vede nel relitto un B-17 i cui occupanti ad oggi risultano dispersi sarà necessario procedere al recupero delle salme.
Questo è dunque l’ultimo aggiornamento sul ritrovamento dell’aero militare, notizia anticipata dal Corriere Romagna all’inizio di febbraio. Quello che inizialmente era stato segnalato come un “oggetto non identificato” di venti metri è stato poi identificato come un aereo. Successive ricerche storiche, che sono seguite alle indagini subacquee affidate ad un’azienda, hanno individuato – partendo dai motori – nel relitto un B17, bombardiere americano noto con il nome piuttosto indicativo di “Fortezza Volante”. Due i velivoli di quel tipo, almeno tra i registrati, finiti in mare al largo di Ravenna nel 1944. Uno dei due dovrebbe essere questo aereo.
Alcuni anni fa avevo scritto al RAF di Ravenna raccontando che verso fine estate 1944 dalla piazza di San Alberto con mio padre, all’ epoca Medico Condotto del paese, avevamo visto chiaramente una fortezza volante attaccata da due caccia, presumo tedeschi. Mi ricordo benissimo le scie bianche di condensazione che l’aereo produceva a quella altezza e i due caccia che parevano piccole api che gli giravano attorno. Poi vedemmo fumo nero, l’ aereo entrare in vite e sparire all’ orrizonte in direzione est. Ho sempre pensato che fosse caduto nelle Valli di Comacchio, forse in Valle Pega, allora non ancora prosciugata, ma gli amici del RAF mi dissero che non esisteva prova. Nel 1990 mi trovavo in Italia e chiesi a mio padre se si ricordava e non fosse altro che un mio sogno. Tutto confermato!! Mio padre, morto nel 2004 a 97 anni, aveva una memoria visiva eccezzionale. Puo essere lo stesso aereo caduto nel vecchio Candiano?? Grazie, Vittorio Tabanelli