Ravenna: Germano e Teardo in Paradiso con Dante

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L’arco che un anno fa lanciò a Ravenna “Viva Dante” completa il suo cerchio, raggiunge il cielo più alto dove Dante vede Dio e, attraverso la magia del teatro, anche noi ascendiamo con lui. La lettura del Canto XXXIII del Paradiso apoteosi della Divina Commedia, con cui Elio Germano in piazza San Francesco inaugurò gli eventi dei 700 anni di Dante davanti al presidente della Repubblica Sergio Mattarella nel settembre 2020, si è nutrita e trasformata nello spettacolo Paradiso XXXIII dello stesso Germano e Teho Teardo; il nuovo lavoro debutta in prima assoluta lunedì 11 ottobre alle 21 al teatro Alighieri (con repliche il 12 e 13).

Un anno paradisiaco

La “prima” suggella un anno dantesco di ricchezza e intensità, chiude la Trilogia autunnale di Ravenna festival che ha commissionato Paradiso XXXIII. Apre a uno spettacolo «ibrido» che promette sorpresa e coinvolgimento del pubblico.

Così stando alle parole passionali dei protagonisti, pronunciate ieri nella conferenza introduttiva online: l’attore Elio Germano, il compositore Teho Teatro, i registi Simone Ferrari e Lulu Helbæk, vocati a un’esperienza visionaria maturata con il Cirque du Soleil.

Alla coproduzione di Ravenna festival partecipano altri interlocutori teatrali, fra cui il teatro Galli di Rimini dove lo spettacolo replica il 26 e 27 ottobre.

In presenza al 100%

Un’altra attesa notizia coincide con la “prima”: da lunedì 11 ottobre il teatro Alighieri, così come tutti i teatri e cinema italiani, può finalmente tornare ad accogliere il pubblico in totale presenza, in tutti i posti a disposizione. Un’occasione che ha indotto il festival, in partnership con Eni e Fondazione Cassa di Risparmio di Ravenna, a invogliare i giovani a vedere Paradiso XXXIII offrendo biglietti gratuiti agli under 30 (fra i biglietti ancora a disposizione).

«Finalmente vediamo riconosciute le ragioni dei teatri e della cultura – sottolinea il sovrintendente Antonio De Rosa –. Il teatro non è solo un luogo sicuro, è anche un luogo necessario».

Un Dante divulgativo

«Il nostro spettacolo si rivolge a un pubblico ampio e trasversale – esordisce Elio Germano – per rendere Dante divulgativo. Difficile definirlo, c’è tutto; è un concerto, è teatro, è installazioni video. Tutto ci serve per divulgare questo ultimo canto della Divina Commedia, e senza spiegazioni. Il nostro è più un dispiegamento che va a eliminare le pieghe, come da un tessuto arricciato, dilata le bellissime parole con l’aiuto di musica e immagini, per andare verso il pubblico».

L’attore ammette che la lettura a Ravenna ha dato la spinta: «Quella lettura davanti al presidente della Repubblica ci ha suggerito l’idea di uno spettacolo. Avevo incontrato alcuni dantisti e capito che la profondità del Canto non si sarebbe potuta esaurire con una lettura. Il Festival ha espresso la volontà di portare avanti l’esperienza, ed ecco ora uno spettacolo immersivo in cui portiamo il pubblico a vivere un’esperienza insieme a Dante».

Romagna seconda casa

Teho Teardo ama la Romagna: «Sono strafelice che il debutto sia in Romagna, per me è una seconda casa. Mia moglie è romagnola e sento una forte connessione con questo territorio». Per la musica di Paradiso XXXIII ha guardato all’insù: «È come se mi fosse apparso il cielo stellato di Giotto della Cappella degli Scrovegni di Padova; Dante mi ha suggerito di scrutare l’universo con un cannocchiale. Questa mia è una musica di elevazione, una sorta di festa altissima che ricorda i carri del Tiepolo che ascendono al cielo».

«Da parte nostra – intervengono i registi Simone Ferrari e Lulu Helbæk – cerchiamo di condurre il pubblico in un viaggio emozionale verso la materia dei ricordi, anche disegnando la geografia dell’universo di Dante, con un teatro totale, evocando insieme a Dante».

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