Quest’anno, dopo circa trent’anni dalla prima volta in cui fu organizzata, non si terrà la commemorazione pubblica per ricordare l’anniversario della morte del gerarca fascista di origine ravennate Ettore Muti, tra le altre cose segretario del Pnf e militare pluridecorato. La manifestazione veniva organizzata nella domenica più vicina alla data del decesso – Muti fu ucciso in circostanze mai del tutto chiarite nella pineta di Fregene (Roma) il 24 agosto 1943 – e cioè si sarebbe dovuta tenere domani. Le autorità di pubblica sicurezza hanno assicurato di non avere ricevuto richieste per il ritrovo, da sempre caratterizzato da accese schermaglie con esponenti della sinistra antagonista. La conferma definitiva è arrivata da Mirco Santarelli, organizzatore in passato del ritrovo in qualità di ex responsabile dell’Anai, associazione nazionale arditi d’Italia. Quest’anno peraltro cadeva l’80esimo anniversario della morte di Muti; inoltre si sarebbe trattato della prima commemorazione successiva a un paio di pronunciamenti del Gip del Tribunale di Ravenna secondo cui non c’era alcun reato nell’evento sotto il profilo della legge Scelba. Il ricordo di Muti verrà perciò proposto in un’area privata al momento tenuta segreta.

Ravenna, gerarca Muti: niente commemorazione

Ma il tizio che si porta pure il bambino?? Come se andasse a vedere la partita, e non la commemorazione da parte di alcuni fanatici di un regime che trascinò l’Italia in una guerra sciagurata, che causò innumerevoli lutti e lasciò il Paese in ginocchio. Mio nonno, Maresciallo Maggiore dei Regi Carabinieri, fu uno dei tantissimi internati militari Italiani (considerati traditori dai Tedeschi) che rifiutò di giurare fedeltà alla Repubblica di Salò in cambio della libertà e del ritorno in Italia, e morì in campo dì concentramento in Polonia nell’Aprile 1944. Questi dementi della foto, e altri come loro, offendono la sua memoria e quella di centinaia di migliaia di Italiani che dissero NO a Mussolini “redivivo”