Ravenna, gara di moto con minorenni sventata dalla polizia locale

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Mentre a Modena il Ministero dell’Interno disponeva lo sgombero per il rave party da migliaia di partecipanti, a Ravenna una gara clandestina di moto tra minorenni veniva sventata grazie all’intervento della Polizia locale. È successo domenica scorsa e la vicenda si suddivide in due atti. Il primo ha inizio nella tarda mattinata, quando al Comando arriva la segnalazione di una cittadina che, allertata dal genitore di un adolescente, informa di essere a conoscenza di una gara di moto truccate che si sarebbe dovuta tenere nel pomeriggio a Classe, in via Mazzotti, una strada a fondo chiuso. L’intervento della pattuglia, poco dopo, finisce con l’identificazione di un gruppetto formato da quattro ragazzi, che reagiscono con sorpresa e una punta di imbarazzo. Ma questo è solo un antefatto, perché nel pomeriggio arriva un’altra segnalazione: il punto del raduno dei motociclisti in erba, una trentina, sarebbe in realtà l’area destinata alla sosta dei veicoli che si trova all’intersezione tra via Dismano e via Stradello. Tuttavia, quando si reca sul posto, la pattuglia della Polizia locale constata solo la presenza di due ciclomotori. Dopo un’ora circa il nodo viene sciolto con l’individuazione, poco distante, del luogo in cui si erano dati appuntamento non una trentina, ma addirittura una cinquantina di giovani centauri, non ancora intenti a sfrecciare sull’asfalto, ma già pronti a indossare il casco e scaldare i motori. Visto il numero piuttosto elevato di persone presenti, dal Comando viene presa la decisione di inviare due pattuglie a sostegno di quella già presente sul posto, ma è proprio nel lasso di tempo che precede l’arrivo dei rinforzi che inizia il parapiglia e la maggior parte dei ragazzi riesce ad eludere i controlli in corso e si dà alla fuga. L’intervento della Polizia locale termina con l’identificazione di 12 persone, di cui ben 8 minorenni. Ad essere identificato anche colui che viene considerato come il probabile organizzatore dell’iniziativa, a tutti gli effetti una gara su suolo pubblico, con ogni crisma della clandestinità vista l’omissione di avviso alla Questura, un passo necessario per poter promuovere eventi di questo genere. L’uomo, ben più cresciuto degli aspiranti centauri, è un 48enne originario di Alfonsine ma residente a Ravenna: nei suoi confronti è stata aperta un’indagine finalizzata a raccogliere elementi utili al deferimento per il reato di riunione pubblica non autorizzata, per il quale il Tulps prevede una pena fino ai sei mesi di arresto e un’ammenda che va dai 103 ai 413 euro. Il vicesindaco Eugenio Fusignani plaude all’intervento con cui la Polizia locale ha impedito domenica lo svolgimento della gara tra i giovani motociclisti. Lo spunto di partenza è lo sgombero del rave party di Modena ordinato dal ministro dell’interno Matteo Piantedosi: una linea condivisa dal vicesindaco, che però non manca di domandarsi «quali saranno le politiche sulla sicurezza che proporrà e, soprattutto, che ricadute avranno sui nostri territori». A tale proposito, Fusignani sottolinea in particolare l’importanza del «monitoraggio preventivo del fenomeno» dei raduni non autorizzati, di natura musicale e non solo, una attività di controllo che a Ravenna è «pratica quotidiana anche da parte della nostra Polizia Locale, che - pur nella assurda impossibilità a consultare la banca dati delle forze di polizia – naviga tra i canali social proprio per avere tempestivamente le informazioni necessarie per prevenire simili raduni illeciti e scongiurare, sul nascere, iniziative che, una volta realizzate, richiedono complessi e costosi interventi di natura repressiva». L’esempio più recente citato da Fusignani è quello della gara sventata domenica scorsa, «un raduno di oltre 50 giovani centauri intenzionati a gareggiare in velocità o a misurarsi in pericolose e fastidiose manovre acrobatiche», ma senza risalire troppo indietro nel tempo è possibile ricordare che «giusto un anno fa la nostra Polizia locale ha disinnescato un’iniziativa promossa dal centro sociale Spartaco». Ma la battaglia di Fusignani non è solo contro rave party e moto truccate: «Adesso – conclude il vicesindaco – mi aspetto anche misure forti nei confronti dei raduni che palesemente si richiamano al disciolto partito fascista». Il primo pensiero va alla Predappio di questi giorni, ma è leggere un riferimento anche a quanto avviene ogni anno a Ravenna quando, a fine agosto, gli Arditi si ritrovano al cimitero per omaggiare il gerarca Ettore Muti.

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