Ravenna, entra con la scusa del rimborso Rai e ruba 34mila euro

Oro in quantità e contanti, tanti. Il valore del bottino, quantomeno quello denunciato, si aggirerebbe intorno ai 34mila euro. Era tutto custodito nella cassaforte di un’abitazione di via Cesare Grossi, piccola traversa alle spalle della clinica sanitaria Domus Nova. La padrona di casa, una signora ravennate, l’ha aperta davanti a quella che pensava fosse un’esperta nel rimborso del canone Rai. La quale, una volta trovatasi con un “tesoretto” a portata di mano, non ha esitato ad arraffare tutto il possibile e fuggire via.

Il raggiro

L’episodio risale a venerdì scorso, ed è stato subito denunciato alla polizia di Stato. Si tratta dell’ennesima truffa domestica andata a segno nelle ultime settimane, ed è fra quelle dall’importo più consistente.

La vittima pare fosse a casa da sola quando la sconosciuta si è affacciata al portone. Per introdursi all’interno dell’abitazione si è spacciata per un’addetta al rimborso del canone Rai. “Quale rimborso?”. Ed ecco andare in scena il raggiro edificato con la solita scaltra abilità dialettica. Fra scartoffie, bollette per vedere il contratto di fornitura dell’energia elettrica e moduli da compilare, la finta addetta è arrivata di fronte alla cassaforte. E ad aprire lo scrigno è stata - come spesso accade - la stessa padrona di casa. “Signora, deve compilare queste carte per la banca”. Tra le scuse messe in campo per distrarla, è bastato qualche istante per consentire alla truffatrice di mettere le mani ai gioielli.

Nella cassaforte c’erano diversi gioielli in oro, per un valore complessivo di circa 30mila euro. Oltre a quelli, la sconosciuta ha messo gli occhi su una scatola di cartone a sua volta custodita oltre lo sportello blindato. Dentro c’erano altri 4mila euro in banconote. Ha preso tutto, per poi imboccare nuovamente la porta e fuggire via.

Sbattezzata, la vittima del furto non ha potuto fare altro che chiamare le forze dell’ordine e denunciare l’accaduto cercando di superare choc e sconforto, e ricordare qualche dettaglio utile a identificare la malvivente appena dileguata.

Il clamoroso colpo da 300mila euro

Il caso è simile a quello denunciato a fine giugno, forse una delle truffe più eclatanti di cui si sia saputo di recente. È accaduto esattamente un mese prima dell’ultimo episodio, il 29 giugno scorso. In quell’occasione erano due le persone che si erano presentate in via Bregoli. Si erano spacciati per medico e carabiniere, e con la scusa di avere abitato un tempo nello stesso palazzo, si erano fatti aprire la porta mettendo in allarme la padrona di casa su una serie di furti in corso. Il bottino, alla fine, aveva raggiunto i 300mila euro, comprendendo una serie di ori, gioielli e monili antichi, che erano tenuti sotto chiave nella cassaforte dell’appartamento abitato da una coppia di ultrasettantenni.

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