Ravenna, dottoressa in maternità: i pazienti cambiano medico a loro insaputa

Ravenna

Non uno spostamento definitivo sotto un altro medico di base ma una situazione temporanea legata alla gravidanza di una delle dottoresse in servizio in paese: questo è in sostanza quanto successo a San Pietro in Vincoli. A sollevare il caso dei pazienti finiti a loro insaputa sotto un altro medico era stata Lista per Ravenna. La spiegazione dell’Ausl Romagna ricorda in premessa il contesto di grande difficoltà di reperimento di medici di base che si fa sentire soprattutto nel forese. Alcuni medici hanno elevato il proprio massimale di pazienti «passando dal tetto dei 1500 fino a 1800 e in un unico caso addirittura fino a 2000». Nella casa della salute di San Pietro in Vincoli il primo marzo la dottoressa Daniela Lorenzi ha sospeso la sua attività ed «è stata sostituita dalla dottoressa Simoni attraverso l’affidamento di un incarico provvisorio e, come previsto dalle indicazioni aziendale, al fine di ridurre il disagio degli assistiti e garantire l’accesso alle cure primarie, si sono contestualmente attivate le procedure di passaggio che hanno riguardato complessivamente 707 assistiti». La dottoressa Alessandra Medolla, che dal 1 settembre 2021 sostituiva la dottoressa Ebe Omicini, è risultata assente dal 10 gennaio per gravidanza e, dal primo marzo ha comunicato l’impossibilità a reperire un medico sostituto. In questo caso «grazie alla disponibilità del dottor Socci, del dottor Valbonesi e della dottoressa Simoni si è provveduto a distribuire i 1.465 assistiti della dottoressa Medolla in relazione alla loro effettiva capacità di accogliere nuovi assistiti». Ne sono andati 400 al primo, 200 al secondo e 866 alla terza. Spiega l’Ausl: «Tale suddivisione è stata individuata quale unica possibilità affinché tutti i pazienti, che rimangono in ogni caso in carico alla dottoressa Medolla potessero avere un medico di riferimento in attesa del suo rientro, previsto al momento per il mese di agosto Resta fermo il diritto di scelta di ogni assistito di procedere alla revoca del proprio medico e di optare per una nuova scelta nell’ambito delle disponibilità dei medici di medicina generale». Questi, dice l’azienda, gli elementi alla base delle scelte della direzione distrettuale di Ravenna, «che nulla hanno a che vedere con la rottura del rapporto di fiducia fra Medico e assistito e, tanto meno con l’eventuale disagio arrecato ad alcuni nuclei famigliari per averne affidato i componenti a più medici». La casa della salute comunque «garantisce la continuità assistenziale per 10 ore al giorno dal lunedì al venerdì».

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